È morta Vanna Gandolfi Bigi, storica dirigente del Comune di Reggio Emilia
Per oltre trent’anni è stata dirigente dell’assessorato alla Cultura
Reggio Emilia Vivo cordoglio ha suscitato la notizia della scomparsa, a 87 anni, di Vanna Gandolfi Bigi, dirigente dell’assessorato alla Cultura del Comune di Reggio per oltre un trentennio, dagli anni ’60 sino al 1998, durante le legislature dei sindaci Renzo Bonazzi, Ugo Benassi, Giulio Fantuzzi e Antonella Spaggiari.
Le sue capacità sul piano organizzativo e amministrativo, unitamente a una grande passione per il proprio lavoro, sono state fondamentali per la realizzazione e il successo di eventi culturali che hanno portato nella nostra città artisti e intellettuali come i musicisti Claudio Abbado e Maurizio Pollini, il regista Nanni Loy, il filosofo Umberto Eco, il poeta Rafael Alberti e gli scrittori Cesare Zavattini e Gianni Rodari, collocando Reggio in una posizione di rilievo nel panorama nazionale.
In occasione del funerale, in programma sabato 28 dicembre alle 10.15, con partenza dalla sede reggiana della Croce Verde alla volta del cimitero monumentale, dove avverrà la tumulazione, alcuni politici locali che hanno guidato l’assessorato alla Cultura nelle varie giunte, hanno voluto ricordare lasua figura.
«Vanna Gandolfi Bigi – scrive Giuseppe Gherpelli – è stata per decenni una colonna portante dell’assessorato. Rigore amministrativo, passione civile e curiosità intellettuale ne hanno caratterizzato l’operato, sempre nel solco di un servizio pubblico reso alla collettività. La ricordo, con affetto e riconoscenza, impegnata in tante iniziative nel periodo della nostra collaborazione. Vanna ha saputo attraversare in modo costruttivo le differenti stagioni delle attività culturali reggiane, agevolando la costruzione di un ampio sistema di relazioni che ha arricchito e arricchisce la nostra città, dotandola di preziosi punti di riferimento.
«Un assessore può avere le più belle pensate del mondo – rimarca Ivanna Rossi –, ma se non ci sono persone come Vanna le idee non si concretizzeranno mai. Persone, dico, non funzionari che compiono bene il loro dovere, ma che lo fanno con passione e competenza. Dopo la mia nomina, nel 1980, passato un primo momento di diffidenza reciproca, Vanna e io ci siamo sintonizzate molto bene. È stato con la sua competenza amministrativa e organizzativa che abbiamo messo in piedi l’avventura dei “Porci Comodi”, un grosso lavoro sull’identità reggiana, tra gastronomia, cultura materiale e filosofia. Due mesi di kermesse plateale, che aveva dietro un grosso lavoro e l’attivazione di una rete di rapporti dentro e fuori dalla macchina comunale, senza badare ai confini delle istituzioni preposte alla cultura. Non disdegnava di fare da segretaria, quando si trattava di combinare incontri. Volevi invitare Eco a cena per scambiare due chiacchiere? Bastava dirlo a lei ed Eco arrivava puntuale».
«In questi momenti – scrive Lorenzo Capitani – prevale il senso di smarrimento. In tanti, giustamente e doverosamente, ricorderanno la sua funzione centrale nelle più diverse stagioni della cultura e della politica culturale della nostra città, la sua capacità di reggere il confronto con le più spiccate e spiazzanti personalità, l’attenzione verso i più giovani, come pure la sapienza e la competenza amministrativa. Oggi mi sento solo di esprimere un profondo ringraziamento per tutte le volte che mi ha spinto a considerare possibili anche le sfide più ardue. E sempre con la più gentile e rispettosa eleganza».
«Ciao Vanna, hai avuto il privilegio di vivere in prima persona, da protagonista, gli anni in cui la nostra città metteva la cultura al centro del proprio progetto politico, progetto che hai contribuito a definire, che hai sempre sostenuto senza risparmiarti e da cui ti sei fatta coinvolgere totalmente – sottolinea Giordano Gasparini –. Ma come dicevi sempre…“conti in ordine”. La consapevolezza dell’importanza dell’investimento culturale è sempre stato connesso con l’attenzione ai “conti”».
«Vanna – conclude Antonio Bernardi – è stata per tanto tempo una protagonista della vita culturale cittadina. Nient’affatto fredda burocrate, ma appassionata e intelligente protagonista. Attenta e duttile nel valorizzare i giovani funzionari dell’assessorato. Indispensabile nel collaborare con i responsabili politici per individuare risorse e vie per rendere concrete le scelte politico-culturali, per evitare gli intralci burocratici».