Scandiano, l’attacco sul mercato del lunedì: «Deve tornare in centro»
Lo afferma l’ambulante Gianluca Cocchi
Quale futuro e quale sede per il mercato settimanale di Scandiano?
A chiederlo è Gianluca Cocchi, commerciante ambulante da tanti anni presente a Scandiano nel classico mercato del lunedì mattina, storicamente uno dei più frequentati del comprensorio ceramico.
Dal 2020, la casa dei banchetti è stata spostata dal centro storico alla zona fieristica, tra piazza Prampolini e il parco della Resistenza. Una scelta obbligata per poter riaprire nel maggio 2020 dopo i mesi di chiusura dovuti al Covid.
La nuova sistemazione presenta spazi più ampi e maggior vicinanza ai parcheggi, in contemporanea taglia inevitabilmente fuori negozi e bar delle piazze e delle vie centrali, che nel giorno di mercato vedevano afflussi più ampi.
Tra gli ambulanti, le posizioni sono diverse e per trovare una quadratura l’amministrazione comunale ha avviato diverse consultazioni tra gli operatori e la cittadinanza.
Chi non è sicuramente contento dell’attuale sede è Cocchi, già protagonista in passato di richieste per tornare nei luoghi precedenti alla pandemia. Per lui, vi sono diversi problemi legati alla permanenza alle fiere e alla gestione del tema a partire da quello che definisce «incaponimento» del Comune verso le normative sulla sicurezza, che sconsiglierebbero un nuovo trasloco.
Rivolgendosi all’assessora al Commercio Silvia Venturi, parla di «sfascio del mercato settimanale dal momento dello spostamento logistico e la nascita di mercati straordinari ormai ogni mese. Lei stessa ha ammesso lo scadimento di qualità del mercato in occasione del suo insediamento in Comune».
E contesta alcuni “paletti” che sarebbero stati messi, tra cui «presentare una planimetria di un ipotetico mercato in centro dove percorrere la distanza tra il primo banco e l'ultimo era improponibile, per una clientela di età media non giovanissima solo per assecondare attività commerciali a sede fissa in zone ahimè dislocate altrove». Non solo.
Per Cocchi, in consiglio comunale il sindaco e l’assessore avrebbero sostenuto che alcuni «banchi non potranno tornare nelle postazioni originali vicino alla chiesa perché al sacerdote non sta bene, in quanto in difficoltà quando c'è da celebrare un funerale. Prima di divulgare certe eresie bisognerebbe confrontarsi con altre realtà? Correggio, Sassuolo, Montecchio, Cavezzo, Reggio sono solo alcuni di innumerevoli mercati che sono in centro, davanti a chiesa e duomo».
Cocchi afferma poi che nell’attuale situazione «sette colleghi storici con banchi di qualità» hanno preferito «chiudere ed emigrare in altre località? E tale emorragia non è finita, a favore dello scadimento ulteriore del mercato». E ora? Prima della decisione definitiva, il Comune attende il termine dei confronti e delle consultazioni sulle varie opzioni, ognuna con paladini e detrattori.
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