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«Ero prigioniero politico in Egitto, ora voglio portare la mia famiglia a Reggio Emilia»

Serena Arbizzi
«Ero prigioniero politico in Egitto, ora voglio portare la mia famiglia a Reggio Emilia»

Mamdouh Assan è l’aiutante dell’associazione La Nuova Luce

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Reggio Emilia Ha 38 anni, per tre è stato prigioniero politico in Egitto, classificato dal regime come dissidente e ora ha un sogno: riabbracciare la sua famiglia qui, in Italia, a Reggio Emilia, dove lui, che fino a pochi anni fa era uno degli invisibili della stazione ferroviaria, ha potuto rinascere a una nuova vita.



Lui è Mamdouh Assan, di origine egiziana, braccio destro di Maria Diletto, presidente dell’associazione La Nuova Luce.

Mamdouh è attivissimo nell’aiutare chi non ha un tetto sulla testa, proprio come lui fino a poco tempo fa. «Sono arrivato in Italia due anni e mezzo fa e non ho mai visto la più piccola dei miei figli, che purtroppo è venuta a mancare a causa di un incidente domestico – spiega straziato Mamdouh –. Sono arrivato in Italia passata la Libia, in barca. Non avevo nulla e vivevo alla stazione insieme ad altri. Poi ho conosciuto La Nuova Luce e ora ho un lavoro a tempo indeterminato, come muratore: mi alzo alle 5 del mattino e ogni giorno mi sposto in un luogo diverso. E ho una casa: abito in uno degli appartamenti inaugurati dall’associazione. Fare il volontario mi piace di più che andare a lavorare. La felicità per me è vedere gli altri soddisfare le proprie esigenze. Nessuno vorrebbe vivere per strada. Ora c’è un altro desiderio che mi piacerebbe colmare per riempire di gioia il mio cuore: portare qui la mia famiglia. Ho una figlia femmina di 13 anni, mentre il maschio ne ha 10: hanno bisogno di me e io di loro».