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Scandiano piange Adelmo Bassi, una vita per il tennis e lo sport

Scandiano piange Adelmo Bassi, una vita per il tennis e lo sport

E’ stato per anni un amministratore locale e contribuì alla nascita di diversi impianti sportivi nella città del Boiardo. Fu fondatore e presidente del circolo tennis

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Scandiano E’ stato uno storico amministratore locale e un uomo di sport dai tanti record. Si è spento il 30 dicembre, all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Adelmo Bassi. Aveva 87 anni. Era ricoverato da dodici giorni.

Tutta Scandiano lo piange: era un personaggio molto conosciuto e apprezzato e ha fatto la storia dello sport scandianese.

La redazione, in particolare, si stringe al figlio Massimo, storico collaboratore della Gazzetta, e a tutta la famiglia.

Bassi lascia la moglie Mara Mattioli, con la quale era sposato dal 1962, i tre figli Massimo, Federica e Matteo e il nipote Edoardo Panisi. Fino a oggi (giovedì 2 gennaio) alle 14 sarà possibile fare visita alla camera ardente all’ospedale Magati. Poi la salma sarà cremata.

Adelmo Bassi era nato a Scandiano il 10 aprile 1937. Dopo il diploma da ragioniere ha lavorato come bancario presso la Banca d’Italia di Reggio Emilia.

Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90 è stato consigliere con delega allo sport nella giunta del sindaco Ivan Basenghi e in quella della sindaca Valda Busani e assessore allo sport nella giunta del sindaco Valter Franceschini.

Ha contribuito in maniera decisiva alla realizzazione di quelle strutture impiantistiche che hanno portato il territorio scandianese a evolversi sportivamente in senso compiuto e moderno.

Sotto le sue deleghe amministrative sono ad esempio nati, tra le altre cose, la piscina comunale “Azzurra” e il circolo tennis, circolo di cui è stato anche uno dei fondatori e successivamente presidente. Ottimo tennista, ha vinto diversi titoli da N.C.

Determinante pure il suo apporto per quanto riguarda la realizzazione dei circoli di quartiere, in virtù anche del suo particolare feeling con il volontariato. Importante ad esempio, se non decisivo, il suo contributo, per quanto riguarda la realizzazione dell’Osservatorio astronomico di Iano.

Lo splendido rapporto con la realtà del volontariato è stata anche la chiave di un suo particolare pregio: realizzare impianti anche con poche risorse a disposizione. Una volta il Coni regionale lo ha invitato, a un incontro, a relazionare sul virtuoso rapporto qualità/costi dell’impiantistica sportiva.

La fama delle sue imprese agonistico-sportive, da giocatore di tennis, ha varcato i confini locali. All’età di 47 anni ha stabilito un record assoluto, quello della partita di tennis più lunga: 9 ore e 37 minuti (gara giocata in un’unica giornata, a differenza di un altro record relativo a una partita disputata – dopo sospensione serale – nell’arco di due giorni). Stabilì anche il record, sempre in un torneo ufficiale, del singolo scambio più lungo: un’ora e due minuti. Lea Pericoli, la “divina” del tennis italiano, gli dedicò una pagina intera sulla rivista ufficiale del tennis italiano.

Fino alla fine si è adoperato – oltre che per il benessere e il futuro della famiglia – per il bene del suo territorio, soprattutto per quanto riguarda la realtà sportiva (ma non solo), tenendo rapporti con varie istituzioni e sognando venisse realizzata la sua idea di un impianto da golf a San Ruffino.

La moglie, i figli e il nipote, che oggi lo piangono, vogliono ricordare l’uomo eccezionale, forte e generoso, spiritoso e leale, e l’amore che – grazie anche a lui – ha sempre contraddistinto il gruppo famigliare. Ringraziano il personale del Santa Maria Nuova «per l’assistenza e la gentilezza»: quello del pronto soccorso, dell’Osservazione breve intensiva e del reparto di Geriatria. 

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