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Smog alle stelle a Reggio Emilia: «Colpa di botti e petardi»

Nicolò Valli
Smog alle stelle a Reggio Emilia: «Colpa di botti e petardi»

Record negativo di polveri sottili, il doppio del consentito. L’assessore Neulichedl: «In città c’è poco senso civico»

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Reggio Emilia Un primo record, purtroppo negativo, la nostra città l’ha già fatto registrare nel 2025 che si è appena aperto. Reggio è infatti risultata maglia nera in Regione per il numero di PM10, vale a dire di polveri sottili, disperse nell’aria l’1 gennaio. Un dato, quello dei 105 µg/m³ nelle 24 ore complessive prese a campione dall’agenzia Arpae per la prevenzione dell’ambiente e dell’energia dell’Emilia Romagna, rilevato dalla stazione collocata in viale Timavo e che supera di gran lunga le altre città e raddoppia il limite imposto dall’Unione Europa (50 µg/m³ al giorno). Un dato preoccupante in considerazione dell’inquinamento, e che è da ricercare nell’elevato numero di botti e petardi sparati tra San Silvestro e Capododanno. Come spiega Matteo Benevelli di Meteoreggio.it, «il periodo di inversione termica che ha preceduto Capodanno ha creato una cupola fredda di aria stagnante. L’aria stagnante impedisce la dispersione degli inquinanti. La cupola fredda intrappola il particolato vicino al suolo. Questi fattori possono far sì che il picco istantaneo di PM10 durante e subito dopo i fuochi raggiunga valori intorno a 500-1000 µg/m³ o persino oltre, a seconda dell’intensità e della quantità di fuochi esplosi».

Al di là del dato scientifico, va detto come evidentemente non è bastata l’ordinanza comunale in cui si diffidava dall’utilizzo di materiale pirotecnico nella zona del centro storico. «Più che emettere le ordinanze e controllare non possiamo fare – afferma Roberto Neulichedl–. È una questione di senso civico e di cura della città in cui si vive. È chiaro che questo dato così abnorme ed improvviso sia da far risalire ai petardi sparati. Io stesso ero a cena nella zona di via Melato ed è stato un gran frastuono, anche passata abbondantemente la mezzanotte. C’è tanto da fare sul fronte della cultura ambientale». L’assessore, originario del Trentino si distingue per una particolarità, del tutto singolare per un politico: è infatti sprovvisto di auto propria. «Se sono in difficoltà uso quella di mia moglie, ma principalmente mi muovo in bicicletta o con i mezzi pubblici – sostiene –. Quando sono arrivato a Reggio, nel 1980, questa città si distingueva per il numero di persone amanti della bici e siamo convinti, come Comune, che sia ancora così, sull’esempio dei paesi scandinavi». A tal proposito, sostiene l’assessore, dei passi in avanti sono attesi nelle prossime settimane: «A gennaio installeremo una centralina mobile all’esterno della scuola Lepido per la rilevazione delle particelle inquinanti, iniziando in questo modo una collaborazione con le scuole. Chiaramente col lockdown di qualche anno fa si erano fatti passi da gigante sulla qualità dell’aria – conclude Neulichedl – ma l’obiettivo della Giunta Massari è la sostenibilità e su questo siamo al lavoro». Si accoda Carlotta Bonvicini, assessora alle Politiche per il Clima e Mobilità Sostenibile: «Per quanto riguarda i fuochi d’artificio e petardi penso sia giunto il momento di vietarli con una normativa nazionale – dice – . Esistono alternative con cui va convertito il mercato. Lo abbiamo visto con il divieto di fumo nei locali: gli italiani si abituano e soprattutto rispettano le regole quando sono chiare e danno priorità alla salute e la qualità della vita delle persone. Penso che, soprattutto nel nostro territorio, così sofferente dal punto di vista della qualità dell’aria, dobbiamo pretendere un cambio di passo e mentalità». Sul fronte della mobilità, conclude Bonvicini, «inizieranno a breve a circolare i primi mezzi completamente elettrici a partire dalle linee che transitano maggiormente dal centro storico».l © RIPRODUZIONE RISERVATA