Gazzetta di Reggio

Reggio

Il personaggio

Il correggese Daniel Formentelli prima viola al Teatro alla Scala

Giulia Bassi
Il correggese Daniel Formentelli prima viola al Teatro alla Scala

Il musicista: «Merito di mia moglie che mi ha spinto a iscrivermi al concorso»

3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia In silenzio, con sincera umiltà, senso dell’impegno e soprattutto una passione irresistibile per la musica. Con questi ingredienti Daniel Formentelli è diventato prima viola del Teatro alla Scala, vale a dire del primo teatro al mondo vincendo il concorso. Lui è veronese di nascita, con papà francese e mamma portoghese ma da tanti anni abita a Correggio. La moglie Cecilia Pilati è di Correggio dove insieme alla sorella gestisce una scuola di musica che oltre alle lezioni in programma propone concerti e masterclass gestiti dallo stesso Daniel. Anche i loro figli suonano e, insieme, si propongono come “Formentelli family”.

Nel giugno scorso, in un evento organizzato al Palazzo dei Principi, abbiamo avuto modo di ascoltarlo nella bellissima Sinfonia Concertante di Mozart a cui ha dato un’interpretazione speciale molto sentita, appassionata ma anche profonda e ricercata al tempo stesso. Nel raccontare dell’esito del concorso del prestigioso teatro milanese, Formentelli non si smentisce quanto a umiltà. «Come per tutti gli altri concorsi il merito, in verità, è anche di mia moglie perché è stata lei a volere che lo facessi – spiega Daniel Formentelli –. Lei mi sprona, così esco dalla mia comfort zone. Gli altri due concorsi non li ho fatti, poi è capitato che avevo una settimana libera, allora Cecilia mi ha detto: “basta, a questo ti iscrivi!”. Così ho fatto. A testa bassa mi sono messo a studiare riprendendo tutto il programma che ho comunque sempre sottomano, lavoro permettendo: insegno al Conservatorio di Piacenza e attualmente sono prima viola al Teatro Comunale di Bologna. Poi ci sono i figli, la famiglia... Devo dire che il tutto è stato abbastanza complicato, avendo studiato nei ritagli di tempo. E poi non sono giovanissimo: ho 43 anni e i concorsi di solito si fanno un po’ prima». Formentelli parla con sincerità e non nasconde l’impegno legato a uno studio capillare e costante per affrontare le dure prove di selezione.

«Studiare per un concorso è sempre tanto impattante, però mi ha fatto piacere farlo, perché è anche un modo per rimettersi in gioco su certe cose che magari con il lavoro dimentichiamo un po’. Siccome al la Scala già mi conoscevano e in quanto “prima parte” in un altro teatro mi hanno invitato per sostenere direttamente la prova semifinale, quindi non ho partecipato alle eliminatorie. In quell’occasione, siccome ero rimasto solo io, mi hanno convocato il giorno dopo per la finale che si è svolta nella sala grande, cioè sul palcoscenico del teatro con tutta la commissione e gran parte dell'orchestra. All’ultima prova ho suonato con grande tranquillità, cercando di dare il meglio e così è andata bene. Alla fine, la commissione si è espressa all’unanimità. Che dire ancora... Ero felicissimo». La commissione era presieduta da Francesco Fiore, già prima viola dell’Opera di Roma, e naturalmente non è mancato il direttore musicale Riccardo Chailly oltre alle altre prime parti, tra cui l’altra prima viola della Scala, Simonide Braconi. Per altro Formentelli prenderà il posto di Danilo Rossi, musicista carismatico. «Ho una bella eredità da gestire, perché Danilo non è una persona che si può sostituire facilmente... Adesso ce la metterò tutta da quando inizierò (molto probabilmente sarà a marzo). Comunque una cosa mi ha fatto molto piacere: il giorno dell’ultima prova c'erano quasi tutti i colleghi della fila delle viole che si sono complimentati: è stato bello, e di sicuro non lo scorderò, perché ho sentito il loro spirito di appartenenza: è incredibile, vivono per il teatro e quindi erano tutti lì ad ascoltarmi. Mi emoziona l’idea di fare parte presto di quell’orchestra, di quel teatro».l © RIPRODUZIONE RISERVATA