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Frodi online in Emilia Romagna: in un anno 1.650 indagini

Mattia Amaduzzi
 Frodi online in Emilia Romagna: in un anno 1.650 indagini

Il report sulla cybersicurezza regionale diffuso dalla polizia postale. Preoccupano la diffusione della pedopornografia e bullismo sul web

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Reggio Emilia È stato un 2024 intenso quello vissuto dalla polizia postale, come si evince dal report stilato.

Le sfide affrontate sono state molteplici, come la tutela della persona – in particolare dei minori – dai possibili reati commessi online e quella del patrimonio di privati, imprese e istituzioni dalla criminalità finanziaria in rete. Ma anche contrasto al cyberterrorismo, protezione delle infrastrutture critiche informatizzate strategiche nazionali.

L’aumento delle truffe online ha portato ad un generale rinnovamento della struttura organizzativa del servizio polizia postale, con l’istituzione di una divisione operativa dedicata.

Oltre a quelle più conosciute, come sms smishing, vishing, spoofing e phishing, divise in base al canale e alle modalità utilizzate, è in forte espansione il fenomeno delle truffe attuate tramite proposte di investimenti di capitali online, ma anche l’utilizzo delle criptovalute, le cui transizioni sono più difficili da rintracciare.

Il centro operativo Emilia Romagna nel 2024 ha svolto 1.644 indagini, eseguendo 22 perquisizioni, 5 arresti e 250 denunce.

A Reggio Emilia, secondo il report annuale della questura diffuso qualche giorno fa, sono state 281 le denunce arrivate per truffe online, mentre 66 per quanto riguarda le frodi informatiche (in quest’ultimo caso si va ad alterare il funzionamento di un dispositivo informatico per ottenerne un profitto).

Nel 2024 è stata incisiva l’attività della sezione operativa riguardo il contrasto ai reati contro la persona commessi attraverso l’utilizzo dei dispositivi informatici e i social network. In generale, questo tipo di reati sono in aumento.

In Emilia Romagna sono stati trattati 128 casi di sextortion (le cui vittime maggiorenni sono state principalmente uomini), 62 casi di diffusione non consensuale di immagini o video intimi (prevalentemente nei confronti di donne) e 7 casi di stalking. Le attività d’indagine hanno consentito di denunciare 47 persone.

A Reggio, invece, le denunce arrivate per reati contro la persona sono state 82.

In generale, aumentano i casi di pedopornografia online, ma anche operazioni di contrasto, con un maggior numero di persone arrestate e di perquisizioni effettuate. Lo stesso vale per il cyberbullismo, per il quale è stato notato che la fascia d’età più colpita è quella 14-17 anni, sebbene gli incrementi più significativi siano legati alle fasce d’età 0-9 e 10-13 anni. Rispetto al 2023, i primi sono in diminuzione e i secondi in aumento. In regione, il centro operativo ha svolto 60 indagini, eseguendo 74 perquisizioni, 8 arresti e 89 denunce. Inoltre, durante l’attività di monitoraggio della rete, sono stati analizzati oltre 1.200 siti web, 1 dei quali sequestrato ed altri 28 inseriti nella black list per contenuti pedopornografici.

Nel contesto di Reggio Emilia, sono state 12 le denunce, invece, per pedopornografia, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale e regionale, visto che nel 2023 erano stati 18 i casi.
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