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Viaggio nella Sala del Tricolore in cui nacque la bandiera italiana

Alan Terzi e Cristian Cantarelli
Viaggio nella Sala del Tricolore in cui nacque la bandiera italiana

“Cicerone” il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori

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Nelle settimane che hanno preceduto la Festa del Tricolore, il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori ci ha guidato in uno dei luoghi più importanti della città che ha però un significato anche per l’Italia perché qui è nato il primo Tricolore. La Sala del Tricolore è centrale per comprendere la storia italiana: dalla nascita della bandiera alla Costituzione, dalla scelta repubblicana alla memoria della Resistenza.

Un simbolo che continua a raccontare l’identità e i valori del nostro Paese, qui, a Reggio Emilia. All’interno di questo luogo, che rappresenta il cuore simbolico della nostra città, sono custoditi elementi di grande rilevanza storica e culturale, a cominciare dalla riproduzione del Primo Tricolore. Iori ci ha illustrato la storia di questa meravigliosa stanza e dei suoi oggetti più preziosi. Appena si entra è impossibile non notare, appeso in alto davanti a noi, un grande stendardo. Di cosa si tratta?

«Questo è un elemento centrale del Comune di Reggio Emilia che rappresenta ufficialmente la città nelle manifestazioni pubbliche: il gonfalone. Questo vessillo, che viene portato fuori dalla “casa” comunale durante occasioni solenni, è caratterizzato dalla centrale presenza del simbolo della città, una croce rossa con su scritto “SPQR” – acronimo dal latino Senatus PopulusQue Regiensis, che significa Senato e Popolo Reggiano) e di raffigurazioni dei santi patroni della città».

Spicca sull’angolo superiore sinistro di questo stendardo una medaglia dal drappo blu, cosa simboleggia questo piccolo dettaglio?

«Sulla sinistra del gonfalone è esposta la copia della Medaglia d’Oro al Valore Militare, conferita alla città di Reggio Emilia dal Presidente della Repubblica. Questo riconoscimento onora l'impegno della comunità reggiana nella Resistenza contro il nazifascismo, un periodo storico che ha segnato profondamente la lotta per la libertà e la democrazia, ed in cui i cittadini reggiani sono spiccati per opposizione al regime fascista».

Addentrandosi nella sala si può notare sulla sinistra una bandiera dell'Unione Europea, qual è la sua storia?

«Un altro simbolo importante della Sala è proprio questo: la bandiera con le 12 stelle, donata a Reggio Emilia dal Consiglio d’Europa. Questo riconoscimento celebra la città come esempio virtuoso di accoglienza e integrazione, valori fondamentali nella costruzione di una società europea unita e solidale».

Direttamente opposta a questa bandiera troviamo il più antico Tricolore italiano: il primo fra tutti. Caratteristica è la posizione dei colori, non a colonne ma ordinati a righe con il verde in basso ed il rosso in alto. Sono però presenti dei simboli al centro di questa bandiera: qual è il loro significato?

«Esatto, anche se si tratta di una riproduzione del Primo Tricolore. Al centro c’è una faretra, contenente quattro frecce: una per Reggio Emilia, una per Bologna, una per Modena ed una per Ferrara; queste furono infatti le città che il 7 gennaio 1797 fondarono proprio qui, nella Sala del Tricolore, la nostra bandiera. Sono presenti anche due lettere, la R e la C, iniziali di Repubblica Cispadana, un’istituzione che riuniva la pianura padana e a cui fu assegnata questa bandiera».

Sappiamo che qui, in questa famosa ed antica stanza, hanno messo piede personaggi importanti della storia politica e sociale sia di Reggio che dell’Italia, chi spicca secondo lei di più tra queste persone?

«La Sala, oltre ad aver ospitato tutti i Presidenti della Repubblica, ha accolto nomi come Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75 incaricata di redigere la Costituzione. Poi Nilde Iotti, che sedette in questa Sala come consigliera comunale e divenne una delle prime protagoniste della politica italiana, e Giuseppe Dossetti, consigliere e padre costituente».

*Studenti del Nobili

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