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Spaccano un’auto per rubare 7 euro: arrestati e già liberi

Ambra Prati

	Furti nelle auto (Foto d'archivio)
Furti nelle auto (Foto d'archivio)

In viale dei Mille sono stati visti da un residente. Davanti al giudice si giustificano: «Prendo crack»

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Reggio Emilia Infrangono il finestrino di una Mercedes per rubare, ma vengono visti da un residente che li ha fatti arrestare. Così Zohir Nhajmw, marocchino di 23 anni, e Kamel Zaatour, tunisino di 39 anni, entrambi senzatetto, sono finiti in manette per il reato di furto aggravato in concorso (due le aggravanti, l’aver usato violenza sulle cose e l’aver commesso il fatto su un bene esposto alla pubblica fede). Il bottino ammonta a ben 7 euro. È accaduto giovedì sera, quando al 113 è arrivata la telefonata di un residente in viale dei Mille: dal balcone di casa vedeva due persone infrangere il finestrino di un’auto in sosta per rovistare all’interno e fuggire in direzione della stazione.

Sul posto le Volanti della questura hanno trovato una Mercedes danneggiata: il proprietario, rintracciato, ha constato che mancavano 7 euro in monetine riposti nel vano porta bicchieri. Il testimone oculare ha fornito un’accurata descrizione dei topi d’auto e di com’erano vestiti. L’identikit è stato diffuso a tutte le pattuglie e pochi minuti dopo i due sono stati fermati in via Tintoretto: il testimone li ha riconosciuti. Tra l’altro Zohir – noto poiché il 12 dicembre scorso era stato condannato a 2 anni, 2 mesi, 20 giorni e 800 euro di multa per un furto, sfociato in rapina per l’intervento di un poliziotto fuori servizio, al Despar di via Emilia San Pietro – aveva ancora addosso monete per 7 euro. E se nel primo arresto il 23enne aveva ingoiato il bottone di ferro dei jeans, stavolta mentre si trovava nelle camere di sicurezza delal questura ha inghiottito il cursore metallico della cerniera della giacca. Venerdì in tribunale, durante l’udienza di convalida, Zohir (difeso dall’avvocato Marco Dallari) ha detto di passare le notti in un dormitorio di Cella e ha negato di aver rubato. Kamel (difeso dall’avvocato Nico Vaccari), irregolare, ha dichiarato di dormire talvolta in un casolare abbandonato e talvolta ospite dello zio; per vivere «fotografo murales, i passanti mi danno qualche soldo» ed è in cura al Sert perché dipendente dal crack. «Conosco Zohir, quella sera l’ho incontrato per caso. Non abbiamo rotto noi l’auto. Non è vero che ho rubato, lo giuro sui miei figli», ha negato. Il pm ha chiesto il divieto di dimora a Reggio e, nonostante l’opposizione delle difese, è quanto ha stabilito il giudice Giovanni Ghini. l © RIPRODUZIONE RISERVATA