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La svolta

Ucciso a sprangate a Morsiano: il vicino di casa arrestato dopo sette mesi

Jacopo Della Porta

	La vittima Stefano Daveti
La vittima Stefano Daveti

Villa Minozzo: ai domiciliari Cristian Chesi, indagato per la morte di Stefano Daveti

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Villa Minozzo C’è un colpo di scena nell’indagine sull’uccisione di Stefano Daveti, il 63enne originario di La Spezia massacrato a sprangate al culmine di un diverbio con due vicini di casa il 21 giugno scorso nella frazione di Morsiano. Venerdì pomeriggio è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Cristian Chesi, il 47enne indagato per omicidio volontario insieme al padre 66enne Emore. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

Venerdì non era noto il motivo per cui la procura ha chiesto e ottenuto dal gip il provvedimento, che come noto si giustificata solo sulla base di tre presupposti: rischio di inquinamento delle prove, pericolo di fuga e reiterazione del reato. Questa svolta improvvisa, non facilmente prevedibile a quasi sette mesi da quei fatti, avviene mentre è ancora in corso l’indagine preliminare del sostituto procuratore Maria Rita Pantani.

L’inchiesta

Padre e figlio sono difesi dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, mentre i famililiari della vittima si sono affidati al legale Andrea Lazzoni di La Spezia. Da tempo si attende che il Ris di Parma depositi la relazione su quanto emerso nel sopralluogo avvenuto sulla scena del delitto questa estate. Quanto accaduto il 21 giugno resta tutto da chiarire. Secondo quanto riferito dagli stessi indagati, Daveti avrebbe litigato con Emore Chesi davanti a casa. Con i vicini i rapporti erano tesi da anni. In seguito è intervenuto il figlio Cristian armato di spranga. In paese, alcuni residenti hanno sostenuto che il figlio sarebbe intervenuto per difendere il padre. Resta il fatto che l’aggressione è avvenuta all’interno dell’abitazione di Daveti e non davanti al cancello di casa. Inoltre, non risulta che la vittima avesse mai avuto comportamenti violenti.

Da chiarire anche quanto tempo è passato prima che gli indagati chiamassero la centrale del 118 per dare l’allarme. Il personale della Croce Verde che è entrato nella casa del 63enne è rimasto impressionato per quello che ha visto. Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Maggiore di Parma, il ligure è deceduto il 24 giugno senza mai essersi ripreso. Rapporti tesi Daveti, che a Morsiano non si era mai integrato, era originario di La Spezia: aveva frequentato l’Accademia di Belle Arti di Carrara ed aveva insegnato Pittura per diversi anni al liceo artistico “De André” a Tempio Pausania, in Sardegna (dove ha lasciato uno splendido ricordo). Una decina di anni fa si era trasferito a Morsiano per vivere a contatto con la natura, ma presto era entrato in contrasto con parte dei residenti. La famiglia ha voluto che l’uomo fosse sepolto a Villa Minozzo, per rispetto alla volontà del loro caro, che aveva scelto di vivere lì, ma anche per evitare che questa dolorosa vicenda possa essere rimossa. l © RIPRODUZIONE RISERVATA