Assalto con esplosivo al bancomat Banda fugge con parte dei contanti
In 12 minuti depredata e semidistrutta la Bpm di via Don Borghi
Reggio Emilia Un boato, come un’esplosione, che ha fatto tremare gli appartamenti situati sopra la banca, svegliando diversi residenti del centro storico di Poviglio. Questo il risultato dell’assalto, da parte di una banda di malviventi, allo sportello bancomat della Bpm (ex Banco San Geminiano San Prospero) di via Don Pasquino Borghi 14, a pochi metri dalla piazza del paese, nella notte tra sabato 11 e domenica 12 gennaio 2025.
Secondo una prima ricostruzione, il piano dei malviventi era di svuotare lo sportello riempito di contanti per il fine settimana dall’esterno, con tutta probabilità usando il metodo classico: saturare la colonnina dello sportello con del gas acetilene per poi accendere la miccia con un contatto elettrico. Il primo tentativo, però, si è rivelato un buco nell’acqua: la struttura in acciaio non si è scalfita. A quel punto i malviventi hanno cambiato piano: hanno forzato la porta d’ingresso della filiale, sono entrati all’interno raggiungendo il retro della colonnina bancomat e hanno ritentato. Stavolta la deflagrazione è stata talmente forte da essere sentita a metri di distanza, danneggiando pesantemente i locali della filiale. Il contenitore metallico del bancomat si è squarciato, ma al contempo è scattato il sistema antirapina, che ha fatto volare le banconote macchiandole di colore blu. Il commando non ha comunque perso tempo: arraffati – almeno in parte – i soldi dell’ Atm, i malfattori si sono dileguati.
In totale il colpo, messo in atto verso le 2, è durato appena dodici minuti: segno che i responsabili, che dovevano essere almeno in quattro, sono dei professionisti, che sapevano quanto tempo avevano a disposizione e che hanno calcolato al millimetro l’azione in modo preciso, decidendo di correre il rischio dell’intrusione interna.
Quando sul posto, allertati dall’allarme, sono arrivate le pattuglie dei carabinieri della stazione di Poviglio insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Guastalla, i militari si sono trovati davanti a un disastro. La filiale Bpm è rimasta semidistrutta: vetrate divisorie infrante, mobilio danneggiato, scaffali pieni di documentazione caduti. Sparse sul pavimento, oltre ai detriti provocati dall’esplosione, c’erano diverse banconote macchiate: evidentemente la banda non è riuscita ad arraffare l’intero contenuto dell’Atm. I carabinieri che indagano sull’accaduto hanno ascoltato ile persone che abitano negli appartamenti sopra i portici. «La mia casa ha tremato così tanto che si sono aperti i cassetti dei mobili: pareva un terremoto», ha detto un povigliese. Pare però che nessuno abbia visto i ladri o il veicolo che hanno utilizzato.
Per risalire ai colpevoli sarà fondamentale l’analisi delle telecamere stradali – quelle della filiale sono state messe fuori uso dalla banda – e l’esame del circuito di sicurezza interno dei giorni precedenti il colpo, visto che i ladri devono aver fatto un sopralluogo accurato.
Da quantificare l’ammontare del bottino, al quale occorrerà aggiungere i danni considerevoli. Nella mattinata di domenica il direttore della filiale ha provveduto a far chiudere lo sportello bancomat e la filiale, che lunedì 13 gennaio potrebbe riprendere l’attività. l