Reggiana-Bari, gli insulti razzisti a Mehdi Dorval fermano il match per alcuni minuti
Il vice presidente granata Cattani: «La Reggiana e i suoi tifosi non sono razzisti». Gondo: «Io ero lontano e non ho sentito, ma se l’arbitro ha interrotto la gara significa che qualcosa invece lui l’ha sentita»
Reggio Emilia Atmosfera calda questo pomeriggio al "Mapei Stadium" di Reggio Emilia dove la partita Reggiana-Bari, valida per la 21esima giornata di serie B, al 40' è stata interrotta per circa 4 minuti. La decisione dell'arbitro Prontera è nata dagli insulti razzisti arrivati da una decina di facinorosi della Tribuna Est, ovvero il vecchio settore Distinti, all'indirizzo del difensore algerino degli ospiti, Mehdi Dorval. Avviata così la procedura prevista in questi casi, con l'interruzione della gara.
A causa di un’incomprensione tra chi era in campo e lo speaker della partita, l’annuncio fatto all’altoparlante non ha chiarito in quel momento il vero motivo dello stop, in quanto l’annuncio dello speaker ha invitato il pubblico a “controllarsi e a evitare offese alla terna arbitrale”, cessando così i comportamenti offensivi.
Anche se la terna arbitrale e l’assistente Francesca Di Monte sono stati oggetto di insulti, quindi, è da ricondurre agli insulti razzisti al difensore del Bari il motivo dello stop, come riferito dallo stesso arbitro ai rappresentanti della società granata presenti a bordo campo. E’ stato lo stesso Mehdi Dorval a rivolgersi all’arbitro Prontera, facendogli presente le parole offensive e razziste che stavano arrivando al suo indirizzo, trovando l’immediata risposta nel provvedimento del direttore di gara.
La partita, terminata 0-0, è stata segnata dalle proteste dei calciatori della Reggiana e del pubblico dopo l’annullamento di un gol a Portanova e dall’espulsione di Lucchesi per una gomitata a Mantovani.
«Come reggiano e come vice presidente, c’è stata una cosa che non mi è piaciuta e non mi riferisco al gol regolare annullato a Portanova o all’espulsione di Lucchesi: ci tengo invece a sottolineare che la Reggiana e i suoi tifosi non sono razzisti – ha dichiarato il vice presidente della Reggiana Vittorio Cattani al sala stampa al termine della partite -. È vero che ci sono state offese all’arbitro Prontera, che è stato mal consigliato negli episodi più importanti della partita, ma voglio ribadire che Reggio e i suoi tifosi vanno portati ad esempio».
Dopo la dovuta precisazione, il vice presidente si è soffermato sulla prestazione. «Negli spogliatoi mi sono commosso - ha proseguito - e devo fare i complimenti al mister, perché ha preparato la gara al meglio e anche nel secondo tempo la squadra ha dimostrato tutto il proprio valore. Quello di oggi è un punto strameritato, diamo continuità ai risultati, ed è la seconda gara consecutiva senza subire gol».
Nella gara di oggi l’attaccante granata Cedric Gondo, oltre al solito “lavoro sporco”, è andato per due volte vicino al gol: nella prima il pallone si è perso di poco a lato mentre nella seconda è stato il palo a negargli la gioia della rete.
«Non sono riuscito a segnare ma portiamo a casa il punto e pensiamo alla prossima gara contro la Salernitana. Sarà una partita dura perché è una buona squadra ma andremo là per combattere». «L’inferiorità numerica non si è notata - ha sottolineato l’attaccante granata - perché la squadra voleva dare un segnale al campionato e fare vedere che ci siamo. Dopo le ultime due vittorie consecutive era necessario dare continuità. E questa era la cosa più importante». Le tante interruzione potevano snaturare la gara ma invece così non è stato. «Dovevamo rimanere concentrati sulla partita e stare attenti a non prendere gol».
Sui cori razzisti che hanno portato all’interruzione della gara, questo è il suo pensiero. «Ero dalla parte opposta e non ho sentito niente. Ma se l’arbitro ha interrotto la gara significa che qualcosa ha sentito. Mi dispiace che questa cosa sia successa qui come se fosse successa in altri posti. Spero vengano prese decisioni importanti».