«Influenza, arriva il picco: i vaccinati sono 108mila»
I consigli di Eufemia Bisaccia, direttrice del Dipartimento di Igiene pubblica: «Bisogna evitare l’utilizzo di antibiotici, stare a casa e riposarsi evitando di prendere freddo»
Reggio Emilia Sono 108mila i vaccinati reggiani dall’inizio della campagna antinfluenzale, iniziata lo scorso 7 ottobre. Un dato che, sottolinea Eufemia Bisaccia, direttrice del Dipartimento di Igiene Pubblica dell’Ausl di Reggio, è già notevolmente superiore rispetto al totale raggiunto l’anno scorso, quando si fermò a 65mila. Il picco degli ammalati, sottolinea la dottoressa, non è ancora stato raggiunto ma, è questa la notizia rassicurante, non ci sono ricoveri gravi in ospedale.
Dottoressa, a che punto siamo con la campagna vaccinale anti influenza?
«Stiamo andando molto bene, il trend e è positivo anche a livello regionale. A Reggio e provincia ci aggiriamo sulle 108mila somministrazioni».
Possiamo fare delle distinzioni in base alle età?
«Chiaramente la maggior parte delle persone che hanno deciso di vaccinarsi è anziana, dunque over 65, o fragile. Sono 72mila sui 108mila totali. Ci sono poi 20mila vaccinati tra i 15 e i 59 anni, e 9mila tra i 60 e i 64 anni. Non mancano i bambini: gli under 14 si attestano sulle 7mila unità. Quest’ultimo è un dato non scontato e che va evidenziato».
Quando raggiungeremo il picco?
«A differenza delle scorse stagioni, quest’anno non è ancora arrivato. Secondo le nostre stime, il numero maggiori di reggiani influenzati dovrebbe essere a fine gennaio».
Si sono sviluppate forme gravi della malattia?
«Fortunatamente non si registrano a oggi ricoveri in ospedale. I sintomi dell’influenza sono più o meno sempre gli stessi, a partire dalla febbre e dalla tosse».
Che consigli si sente di fornire?
«Bisogna evitare l’utilizzo di antibiotici, stare a casa e riposarsi evitando di prendere freddo».
Prosegue, parallelamente, anche la campagna vaccinale anti-Covid?
«Sì, anche perché il Covid circola ancora molto. Sono 25mila i reggiani vaccinati per contrastare la malattia».
Ci sono categorie professionali più attente alla vaccinazione?
«Tendono a vaccinarsi anche le persone giovani ma che sono a contatto con i soggetti più esposti, ad esempio gli insegnanti: per loro, oltre che per forze dell’ordine, trasportatori e donatori di sangue, vaccinarsi è gratuito».
Crede che le previsioni atmosferiche, con un inverno particolarmente freddo, abbiano inciso?
«Indubbiamente più c’è freddo più è più facile che le persone si ammalino e che i cittadini siano più incentivati a prendere le contromisure».
C’è differenza rispetto ai dati di Parma e Modena?
«Sono dati pressoché simili, a fronte di un aumento complessivo sia a livello regionale che nazionale».
Sino a quanto durerà la campagna vaccinale?
«Non esiste una data unica, ma confidiamo che possa andare avanti sino all’arrivo della primavera. Ci si può vaccinare dal medico di base o dal pediatra, in farmacia o negli ambulatori»l © RIPRODUZIONE RISERVATA