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Bosco di Ospizio, la protesta davanti alla scuola La Villetta: «Col cantiere, da prima scelta rischiamo di essere declassati»

Mattia Amaduzzi
Bosco di Ospizio, la protesta davanti alla scuola La Villetta: «Col cantiere, da prima scelta rischiamo di essere declassati»

Il Comitato che difende l’area verde all’open day, ma in molti temono che i lavori possano scoraggiare le iscrizioni

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Reggio Emilia L’avevano promesso e così è stato. Lunedì, in occasione dell’open day della scuola d’infanzia La Villetta, il Comitato cittadino pro Bosco urbano di Ospizio si è piazzato davanti all’ingresso dell’istituto con un banchetto. L’obiettivo? Distribuire volantini ai genitori, per informarli sulla loro battaglia anti-cemento e sensibilizzarli circa i problemi che potrebbero nascere dal cantiere imminente. In allegato, infatti, si poteva trovare la lettera presentata in consiglio comunale lo scorso autunno, per protestare circa il progetto dell’area in cui sorgerà un nuovo punto vendita Conad, ma anche una biblioteca e la Casa di Comunità. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, la scelta di piazzare un picchetto proprio nel giorno dell’open day della scuola d’infanzia è stata vista da Federico Ruozzi, presidente dell’istituzione scuole e nidi d’infanzia, come un tentativo di strumentalizzare La Villetta stessa.

A proposito di questo tema, lunedì è arrivato il commento di Dario De Lucia, consigliere comunale di Coalizione Civica: «Se i bambini e i loro genitori tengono al loro quartiere parlando di ambiente vanno elogiati non rimproverati». Di tutt’altro pensiero l’atelierista de La Villetta Matteo Bini: «La scuola non aderisce alla manifestazione, ma è chiaro che si è trovata un po’ in difficoltà, dato che ha saputo che ci sarebbe stata questa protesta dalla questura un paio di giorni fa. Ci sono alcuni genitori che fanno parte del comitato che ci potevano avvisare ma non l’hanno fatto. Dunque siamo rimasti un po’ delusi, perché ti presenti alle nuove famiglie che si devono iscrivere a settembre, cercando di mostrare la scuola nel miglior modo possibile, e il tema non è più La Villetta, m a cosa succederà di fianco alla scuola stessa». Bini, però, ha ammesso che il cantiere avrà inevitabilmente ripercussioni anche su La Villetta: «Non siamo sensibili a questo tema, dato che dovremo convivere con i lavori che verranno. È solo che si poteva organizzare la manifestazione in modi e tempi diversi, e non strumentalizzare la scuola». Nonostante il picchetto, però, sono stati diversi i genitori che si sono presentati all’open day, e questo fa ben sperare i suoi dipendenti: «Credo che riempiremo la nuova sezione dei tre anni. È chiaro che forse non sarà la prima scelta dei genitori. Visto che ci sono altri istituti qui vicino, probabilmente le famiglie indicheranno altre scuole come prima scelta, e noi invece saremo la seconda o la terza. Va bene lo stesso, perché l’importante è riempire la sezione dei tre anni. Altrimenti può diventare un problema per i dipendenti». Il Comitato pro Bosco Ospizio conta diversi genitori che portano i loro figli alla scuola d’infanzia. E proprio per questo motivo che sono preoccupati per gli effetti del cantiere. «Avremmo voluto affiancare la scuola nella comunicazione per diffondere più informazione possibile ai genitori. Fra poco sorgerà un cantiere devastante di fianco alla scuola. Credo che dobbiamo tutelare i nostri figli, e la tutela più grande è quella di non far partire il cantiere, come abbiamo proposto come comitato. Abbiamo chiesto di spostare le costruzioni in ambienti già edificati e di lasciare libero questa grande area verde che rischia la cementificazione», spiega Francesca Cerviotti, del Comitato, ma anche madre di due bambini, di 5 anni, che frequentano La Villetta. l © RIPRODUZIONE RISERVATA