Gazzetta di Reggio

Reggio

Zona stazione

«Tre accoltellamenti in tre giorni: pian piano ma ci si arriva al morto»

«Tre accoltellamenti in tre giorni: pian piano ma ci si arriva al morto»

Il grido di allarme del Comitato IV Novembre: «Qui è il far west: quando arriverà l’esercito?»

2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Tre accoltellamenti in tre giorni sono troppi, non è vero? L’ultimo della notte tra 14 e 15 gennaio con ragazzo di 23 anni in rianimazione. Chiediamo al prefetto che la zona stazione diventi zona Rossa, deve diventare una zona off limits per tutti quegli sbandati conosciuti alle forze dell’ordine, per tutti quegli spacciatori dal coltello facile. Il quartiere ha già dato abbastanza ed è stanco. Questa gente deve andare da un ‘altra parte. Non si riesce a camminare lungo via Eritrea, si devono attraversare nuvole di spacciatori che fumano hashish in faccia. I portici di piazzale Marconi sono pericolosissimi».

Così interviene il comitato di cittadini “Comitato 4 Novembre” dopo che la cronaca degli ultimi giorni è drammatica: tre accoltellamenti in tre giorni, l’ultimo nella notte tra martedì e mercoledì con un giovane finito in rianimazione, e un altro arrestato per tentato omicidio. «Pian piano ma ci si arriva al morto» dicono amaramente dal comitato.


«I controlli delle forze dell’ordine devono essere fatti a piedi. Devono essere perquisiti gli zainetti. Tanti di quegli sbandati gira con il coltello, altrimenti non avremmo avuto tre accoltellati in 72 ore. Quando arriverà l’esercito? Da mesi lo aspettiamo, di notte la stazione continua ad essere luchettata é inammissibile, plaudiamo all'iniziativa del sindaco Marco Massari di andare direttamente a Roma per sollecitare il Ministro Piantedosi per l'invio dell'esercito in piazzale Marconi. Il Comune deve fare un’ordinanza anti bivacco, non è possibile che centinaia di persone sia ferma sotto i portici a bere e non fare niente – continua la nota -. I vigili urbani dovrebbero applicare le ultime norme per i monopattini: davanti a loro sfrecciano gli spacciatori senza casco e non c’è un agente che li fermi o li multi. La zona stazione è il far west, le leggi non esistono». 

«Noi vediamo chiaramente il baratro: andremo davanti ad una situazione totalmente ingestibile anche per le forze dell’ordine se non verranno prese ora delle decisioni drastiche. Lo Stato deve fare lo Stato e mostrare il pugno di ferro. Non bisogna nascondere la testa sotto la sabbia del finto antirazzismo: bisogna agire, bisogna mostrare che siamo un paese civile, con delle regole che vanno rispettate, con un’identità che va salvata, con dei bambini che hanno il diritto di crescere lontano dagli spacciatori e dai drogati. La città deve unirsi a noi: dobbiamo dire basta al degrado. Stiamo tutti scivolando verso un imbarbarimento. Ci stiamo facendo imbarbarire da questi delinquenti mentre noi ci nascondiamo per paura nelle case»