Diventano amici dopo un grave incidente: la storia di Christian e Ferdinando
Lo scontro tra la moto del 18enne e l’auto del 49enne a Casina: «Anche da una situazione difficile può nascere qualcosa di straordinariamente positivo»
Castelnovo Monti Le amicizie nascono in tanti modi. Ci si conosce all’asilo, a scuola, sul lavoro, in una squadra sportiva oppure anche “grazie” a un incidente. Proprio così, un incidente stradale. È quello che è accaduto tra Ferdinando De Giuseppe, 49 anni, ex calciatore simbolo del Castellarano, residente a Castelnovo Monti, e Christian Montipò, 18 anni, campione di pattinaggio a rotelle di San Polo. I due atleti si sono incontrati, o meglio scontrati, il 14 marzo dello scorso anno a Rio Torbido, a Casina. «Io stavo andando in direzione Casina – spiega De Giuseppe – e lui invece scendeva verso Reggio Emilia. A ridosso di una curva ho visto una moto che mi veniva praticamente contro. Non sono riuscito a fare nulla se non attendere l’impatto. Sono saltati tutti gli airbag. Quando mi sono ripreso, sono sceso e l’ho trovato a terra dietro la mia auto. Mi sono avvicinato e ho visto che era vigile e si scusava. Pazzesco: stava male, soffriva, e mi chiedeva scusa. Ho chiamato i soccorsi, che sono arrivati subito, e ho cercato di tranquillizzarlo. Poi è arrivato Luca, il papà, insieme alla polizia locale, ai sanitari e all’elisoccorso».
L’incidente ha avuto conseguenze serie. «Christian ha riportato diverse fratture che lo hanno costretto a rimanere in ospedale a Parma per molto tempo – prosegue De Giuseppe –. Nel frattempo, mi sono sempre tenuto aggiornato con Luca, il babbo, che mi dava notizie fino a quando Christian non è uscito dall’ospedale. Poi, in stampelle, ci siamo incontrati. Ci siamo trovati in un ristorante di Vedriano di Trinità, dove io vado spesso e dove lo stesso Christian veniva chiamato, al bisogno, per fare il cameriere. Mentre parlavamo, abbiamo iniziato a scoprire molte similitudini nelle nostre vite. Anch’io, a 17 anni, ho avuto un incidente in moto. Per fortuna non mi ero fatto nulla, ma ero finito in elicottero a Parma. Abbiamo trovato altre esperienze comuni e scoperto che i suoi genitori sono persone stupende. Io e Luca, il papà, siamo coetanei e condividiamo conoscenze e amici in comune. Da quel pranzo è nata una bella amicizia, e ora ci vediamo diverse volte al mese».
Al gruppo si è unita anche un’altra persona. «Dopo i primi pranzi e cene, ho parlato con Alessandro Ferretti, che è di Collagna ed è uno dei vigili della polizia locale di Castelnovo Monti con cui mi ero interfacciato dopo l’incidente. Un giorno abbiamo deciso di invitarlo a un pranzo e da lì è entrato nel gruppo. L’ultimo dell’anno, per esempio, abbiamo organizzato un pranzo con le nostre famiglie e alcuni amici: io, Christian e le nostre famiglie, Alessandro con i suoi. Scoprire le loro vite, le loro storie così simili alla mia, mi ha confermato che anche da una situazione difficile può nascere qualcosa di straordinariamente positivo». l © RIPRODUZIONE RISERVATA