Gazzetta di Reggio

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La tragedia di Poviglio

«La moglie urlava: “C’è mio marito dentro”. Ma le fiamme erano ovunque»

Jacopo Della Porta
«La moglie urlava: “C’è mio marito dentro”. Ma le fiamme erano ovunque»

Le drammatiche testimonianze dei vicini di Mariantonia Cumbo. Nel rogo il marito 90enne è morto

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Poviglio «Ho sentito due esplosioni, così forti che pensavo fosse il terremoto. Sono uscita di casa di corsa, nei campi, e ho sentito un forte odore di gas. Poi ho visto la colonna di fumo». Una donna, che abita proprio dietro alla casa di via Romana dove domenica pomeriggio si è sviluppato il rogo, racconta così i primi istanti dell’incendio, sviluppatosi da una caldaia a pellet, che in poco tempo ha divorato parte di un casolare, causando una tragedia. Il figlio, Fulvio Bonsanto, insieme a un altro vicino, Vincenzo Rosa, e a uno straniero che vive in un’altra porzione del casolare, si sono subito precipitati verso il luogo da cui provenivano le urla disperate dell’83enne Mariantonia Cumbo.

«Ho sentito all’improvviso delle urla – dice Rosa –. Insieme a Fulvio ci siamo avvicinati e abbiamo trovato la signora accucciata davanti alla porta di casa. Aveva i capelli bruciati, ustioni sul corpo ed era in evidente stato di shock. L’abbiamo portata più lontano per metterla al sicuro». Nonostante il loro intervento, nessuno ha potuto fare di più. «Lei urlava disperata: “C’è mio marito dentro, c’è mio marito dentro”. Ma c’era già fuoco dappertutto, le fiamme erano ovunque. Non abbiamo potuto fare altro che dare l’allarme e aspettare i vigili del fuoco e le ambulanze». Quando i vigili del fuoco sono arrivati, la casa era completamente avvolta dalle fiamme. È servito molto tempo per riuscire a entrare nell’abitazione e rinvenire Giuseppe Domenico Parisi, 90 anni, intrappolato al suo interno, anche a causa dei problemi di deambulazione. Anche un uomo straniero, che vive nella stessa struttura, ha tentato di prestare soccorso all’anziano. «A quell’ora stavo preparando da mangiare prima di andare al lavoro. Ho visto il fumo e sono corso verso la casa. Ho provato a entrare, volevo spaccare una finestra per salvarlo. Ma le fiamme erano troppo alte e non era possibile avvicinarsi. Non c’era niente da fare». I carabinieri di Poviglio e Guastalla hanno parlato con i vicini che sono intervenuti per primi e alcuni saranno risentiti nelle prossime ore. Il drammatico racconto dei vicini evidenzia la rapidità con cui l’incendio ieri pomeriggio si è sviluppato, rendendo inutili i tentativi di aiuto. Intanto, l’area è stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco, che insieme ai carabinieri hanno avviato le indagini per accertare l’esatta causa del rogo. Una relazione sarà inviata alla magistratura reggiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA