Alloggi sfitti, con il “Patto per la casa” sconti Imu per i proprietari
Dalla Regione Emilia-Romagna 7 milioni di euro per fare arrivare sul mercato nuove case
Reggio Emilia Sei in possesso di una casa, ma non vuoi metterla in affitto perché non ti senti tutelato? Sei un giovane lavoratore o studente e non riesci a trovare una casa in affitto per via dei prezzi troppo alti? Da oggi a queste domande il Comune di Reggio Emilia prova a dare risposte, aderendo al “Patto per la Casa”. Si tratta di un programma indetto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha stanziato 7 milioni di euro, per garantire opportunità per gli inquilini e allo stesso tempo, garanzie e incentivi fiscali per i proprietari di alloggi. Ad esempio, la durata del contratto sarà inferiore rispetto a quello a libero mercato, mentre il rientro in disponibilità dell’alloggio per i proprietari sarà facilitato. Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali, si potrà avere l’aliquota Imu dedicata pari al 7,6/1000 sulla quota già ridotta del 25% dell’Imu ordinaria (10,6/1000) e cedolare secca al 10%. Si tratta, dunque, di un importante risparmio anche per gli appartamenti di piccole dimensioni.
Il “Patto per la Casa” è stato affidato all’agenzia per l’affitto delle Acer regionali, tra cui naturalmente quello di Reggio Emilia. La convenzione prevede due modalità: il proprietario potrà scegliere se affidare ad Acer l’attività di supporto e ricevere supporto e garanzie; altrimenti, potrà stipulare il contratto di locazione con Acer, che a sua volta concederà l’alloggio all’inquilino con contratto di sub-locazione. Nello specifico, i proprietari mettono a disposizione il proprio alloggio a canone concordato per almeno cinque anni (3+2). Per accedere al programma, il canone non può essere superiore a 800 euro mensili. Inoltre, gli alloggi a disposizione dovranno essere sfitti, immediatamente utilizzabili o interessati da piccoli interventi di manutenzione, necessari per renderli abitabili. Allo stesso tempo, i proprietari possono accedere al fondo di garanzia «per morosità e contenzioso» fino ad un importo massimo di 4mila euro per la copertura di mensilità del canone o delle spese condominiali non corrisposte, la copertura e il ripristino di eventuali danni arrecati all’immobile per colpa dell’inquilino, ma anche la copertura di spese legali necessarie per la soluzione di eventuali contenziosi. Gli inquilini, invece, per accedere al programma devono avere determinati requisiti.
Per potersi candidare, occorre possedere un Isee ordinario o corrente, compreso tra 9.360 e 35mila euro. L’attribuzione dell’alloggio non segue rigide graduatorie predeterminate, ma si fonda sull’incontro tra domanda e offerta, oltre che sulla sostenibilità economica dell’affitto rispetto al reddito familiare. Partecipando al programma, all’inquilino viene messa a disposizione una quota di fondo, così potrà beneficiare di una riduzione stabile dell’affitto in relazione all’incidenza del canone rispetto al suo reddito familiare. La riduzione è applicata per l’intera durata del contratto (3+2 anni). In caso di rinnovo contrattuale (+2 anni) è dimezzata, e dall’8° anno in poi il canone è a totale carico dell’inquilino. Agli inquilini non è richiesto il versamento di un deposito cauzionale alla sottoscrizione del contratto perché provvederà l’agenzia per l’affitto ad offrire adeguate garanzie di solvibilità. «Crediamo molto in questo progetto – spiega Annalisa Rabitti, assessora alle politiche per la casa, alla presentazione in comune –. Vogliamo parlare ai proprietari, e per rispondere alle esigenze di alloggio a Reggio Emilia. In questo modo, la casa non viene affittata direttamente tra proprietario e inquilino, ma avendo come intermediario il Comune e Acer, grazie ai contributi della Regione». A Reggio Emilia sono circa 1.400 gli alloggi sfitti di privati, «ma c’è una grande paura – continua Rabitti – verso gli inquilini che possono rovinare l’immobile, o non pagare le rate. Il nostro obiettivo è quello di sbloccare un mercato che al momento è fermo». l © RIPRODUZIONE RISERVATA