Sanità, ecco tutti i nuovi direttori generali decisi da De Pascale: a Reggio Emilia arriva Fornaciari
Il presidente e l’assessore Fabi: «Nomine per produrre una decisa accelerazione su efficientamento e innovazione»
Bologna Sono stati decisi i nuovi manager delle Aziende del Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna. La Giunta regionale, nella seduta di giovedì pomeriggio, ha adottato le delibere di nomina di nove direttrici e direttori generali che guideranno per i prossimi quattro anni le Ausl e le Aziende ospedaliere del territorio emiliano-romagnolo. A Parma, Anselmo Campagna sarà il direttore dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria: ricoprirà anche l'incarico di commissario della Azienda Usl. A Reggio Emilia toccherà a Davide Fornaciari (Azienda Usl-Irccs); a Modena, Luca Baldino (Azienda Ospedaliero-Universitaria) e Mattia Altini (Azienda Usl); a Bologna sono stati indicati Anna Maria Petrini (Azienda Usl) e Andrea Rossi (Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli); a Ferrara, Nicoletta Natalini guiderà l'Azienda Usl e, nel ruolo di commissario, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria; a Imola a dirigere l'Azienda Usl sarà Agostina Aimola. Tiziano Carradori confermato alla direzione dell'Azienda Usl di Romagna. Nel caso di Parma e Ferrara i direttori ricopriranno anche la carica di commissari, perché saranno chiamati a proseguire il percorso di unificazione delle due Aziende (Sanitaria e Ospedaliero Universitaria). La squadra regionale si completa con Paola Bardasi alla direzione dell'Azienda Usl di Piacenza e Chiara Gibertoni a quella dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, attualmente già in carica.
«Siamo molto soddisfatti di scelte che si basano in particolare su due requisiti - affermano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l'assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi -. In primo luogo, la qualità delle nominate e dei nominati, per produrre una decisa accelerazione su efficientamento e innovazione; inoltre, professionisti che si concepiscano come una squadra al lavoro su obiettivi condivisi coi territori: sia chiaro, infatti, che alla fine del mandato dovrà aver vinto la squadra e non i singoli, per la tutela e il rafforzamento della nostra sanità pubblica, una priorità e il bene comune più prezioso».