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Tempi duri per fumatori e autisti: aumentano sigarette e gasolio

Tempi duri per fumatori e autisti: aumentano sigarette e gasolio

È polemica per i rincari sul diesel

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Roma Salgono le accise sul gasolio, che costerà tra 1 e 2 centesimi in più, mentre le sigarette sono già aumentate. Tempi duri, dunque, per i fumatori e per i possessori di auto diesel (per le accise sulle benzina ci sarà un calo dello stessa entità).

L’aumento sulle sigarette è già storia perchè da ieri è entrato in vigore un nuovo aumento dei prezzi anche per il tabacco trinciato e per i sigari. In totale, ben 63 marche di sigarette hanno subito un rialzo dei costi insieme a 37 marche di sigari e 14 di tabacco trinciato.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha motivato il rialzo con le richieste dei fabbricanti e importatori per compensare l'incremento delle spese operative. Tra le marche coinvolte dall’aumento spiccano Marlboro, Chesterfield, muratti, Diana, Merit e Philip Morris.

Per le Marlboro Gold Ks, il costo sale a 6,50 euro per pacchetto, il tabacco trinciato Marlboro sale a 17,50 euro per 70 grammi. Si tratta di aumenti, benché contenuti, che rappresentano un ulteriore aggravio per i consumatori che comunque non raggiunge i livelli proposti durante il dibattito sull'ultima legge di bilancio, che aveva ipotizzato un rincaro di cinque euro a pacchetto per sostenere il sistema sanitario. Molto più duro, invece, il dibattito sull’aumento del gasolio. Con questa operazione il governo punta a recuperare risorse per il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale.

Un “tendenziale riallineamento” che nasce dal pressing dell’Ue ed è stato citato in un capitolo del Pnrr. Il veicolo legislativo scelto è stato un parere (vincolante) delle commissioni Finanze di Senato e Camera a un decreto legislativo sulla accise, atteso da diverse settimana e sempre rinviato per approfondimenti. Ieri è arrivato il sì a maggioranza, un po’a sorpresa. Nei due documenti, molto simili nei contenuti, le commissione Finanze di Senato e Camera, chiedono di “definire un tendenziale riavvicinamento, in un congruo arco di tempo e nella misura tra 1 e 2 centesimi di euro, delle aliquote dell’accisa applicate al gasolio e alla benzina”.

Il maggiore incasso per lo Stato, che secondo alcune stime ammonterebbe ad almeno 200 milioni l’anno, andrà al trasporto pubblico locale. Il governo provvederà a dare attuazione alla misura con un decreto ministeriale, e questa previsioni, fa dire alle opposizioni, che hanno votato contro, che si aumenta il prezzo del diesel senza passare dal Parlamento.

«Il governo, in modo surrettizio, riesce ad aumentare le accise sul diesel – protesta la senatrice Cristina Tajani, capogruppo del Pd in commissione Finanze –. Dopo aver sempre negato di farlo, la maggioranza ha dato il via libera al parere e con la scusa del riallineamento raschiano il barile caricando sugli utenti, sugli automobilisti, sulle imprese e sugli agricoltori quelle tasse che avevano promesso di tagliare in campagna elettorale».

Per il relatore del testo in Senato, Antonio Trevisi di Forza Italia, c’è, solo “un doveroso riallineamento sulla base del principio che chi meno inquina, meno paga».