Sms truffa per vuotare i conti: ecco come funziona il raggiro
I carabinieri indagano su una sofisticata truffa per decine di migliaia di euro: vittime imprenditori
Reggio Emilia I novelli Cagliostro 3.0 sono in agguato, e a differenza di Giuseppe Alessandro Balsamo conte di Cagliostro ((Palermo 1743 - San Leo 1795), non hanno bisogno di arti magiche né tantomeno hanno necessità di ricorrere all’occultismo che pure anche al giorno d’oggi è di grande fascino su molte persone. Perché capiscono di informatica, sono diventati esperti nell’arte di carpire dalla rete anche le informazioni più riservate come sono, ad esempio, quelle bancarie. E soprattutto, almeno per il momento, a differenza del succitato Cagliostro che finì i suoi giorni in galera, questi sono ancora a piede libero.
Tecnologia Voip
Attenzione: quella che stiamo per raccontarvi non ha nulla a che vedere con le pur diffusissime truffe online e telefoniche che spesso colpiscono persone anziane, sole, e in poche parole vulnerabili. Stavolta, nel mirino di questa organizzazione sono finite due persone tutt’altro che sprovvedute, un imprenditore e un professionista accomunate da conti in banca piuttosto pingui che però, all’improvviso hanno preso a svuotarsi. E lo hanno fatto sotto gli occhi delle stesse vittime di questo colossale raggiro. Una truffa delle più raffinate che ha come punto di partenza un potente data-base che serve a individuare i “polli” da spennare. Che il più delle volte polli non sono. Per questo occorrono altre “finezze” come l’utilizzo della tecnologia Voip, ovvero una tecnologia che rende possibile effettuare una chiamata tradizionale instradando il segnale voce attraverso il modem e la rete internet e non più attraverso la rete telefonica tradizionale. Sulle tracce, alla ricerca di quella che si ritiene essere una vera e propria organizzazione criminale ci sono da qualche giorno i carabinieri di Reggio.
Conti fantasma
I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, quando sul cellulare di una delle due vittime arriva un sms che segnala un movimento fraudolento sul conto corrente. Le banche lo fanno, ma non con questa tecnica. Nel messaggio infatti oltre all’importo di un bonifico partito dal conto corrente ma in realtà mai effettuato dall’intestatario del conto, c’è anche indicato un numero di telefono da contattare. È probabilmente quello il segnale che i truffatori aspettano per mettere in pratica il resto del raggiro. Perché pochi minuti dopo che dal numero sul messaggio un finto impiegato della banca invita il titolare del conto ad allertare i carabinieri. Allarmati, i cittadini chiamano il numero indicato nel messaggio, dove rispondono dei falsi impiegati di banca che confermano la transazione sospetta. Successivamente, il titolare del conto oggetto di phishing riceve una chiamata da un numero che risulta effettivamente appartenere alla caserma dei carabinieri. Meno male, pensa ingenuamente il correntista, illudendosi che da lì in poi l’emorragia di denaro dal suo conto si arresterà. Peccato che proprio grazie alla tecnologia Voip dietro il numero della Caserma dei carabinieri, al telefono ci sia uno dei truffatori, colui a cui il regista di tutta l’operazione ha assegnato la parte più difficile: fingendosi un carabiniere, invita il correntista a proteggere i soldi che ancora ha sul proprio conto corrente, trasferendoli su conti “protetti” che l’Arma – è la recita del truffatore – ha creato ad hoc proprio per sottrarre il denaro alle truffe informatiche. Entrambe le persone raggirate a quel punto si fidano del falso carabiniere e trasferiscono i loro soldi – parliamo di diverse decine di migliaia di euro per ciascuno dei due risparmiatori – su quei conti che sono sì protetti, ma da chi indaga su questa truffa: in pochi minuti i conti su cui gli ignari truffati hanno girato i loro soldi non esistono più e il denaro è già su conti probabilmente all’estero. © RIPRODUZIONE RISERVATA