Gazzetta di Reggio

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L’atto di ribellione

L’Istituto Cervi lascia Starlink: «Noi, lontani da Elon Musk»

Serena Arbizzi
L’Istituto Cervi lascia Starlink: «Noi, lontani da Elon Musk»

L’Istituto Cervi decide di abbandonare la tecnologia Starlink, di proprietà del discusso magnate statunitense vicino a Donald Trump

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Reggio Emilia L’Istituto Cervi vuole affrancarsi da Elon Musk e da Donald Trump: lo fa con una scelta concreta, ovvero abbandonando la tecnologia Starlink, di proprietà del discusso magnate statunitense.

Come numerosi personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo hanno scelto di abbandonare la piattaforma social X, per marcare le distanze, oggi anche l’Istituto Cervi compie una scelta dalla forte valenza simbolica.

«L’Istituto Cervi compie una scelta consapevole che, per quanto piccola, racchiude una presa di posizione necessaria, e la coerenza che si può esprimere anche dentro ogni singola azione “tecnica” – spiegano dall’Istituto Alcide Cervi –. Da un anno e mezzo l’Istituto Cervi aveva parzialmente risolto i suoi problemi di connettività rivolgendosi a Starlink: la tecnologia satellitare offriva un servizio competitivo che sembrava essere la soluzione ideale per una struttura geograficamente isolata come Casa Cervi, ma con crescenti necessità di connessione per tutte le sue attività e gli eventi connessi. Il servizio continua a essere conveniente e avanzato, ed è probabile lo sia ancora di più in futuro. Ma il punto non è questo. Il punto è che quando un imprenditore di talento legato alla tecnologia che offre diventa un agente politico manifesto, invadendo in senso contrario ogni campo dei valori irrinunciabili che questa Casa rappresenta e promuove, è doveroso interrogarsi».

Il Consiglio di amministrazione dell’Istituto Cervi si è dunque interrogato, chiedendosi se «l’utilizzo di una risorsa tecnica, per quanto performante ed economica, è disgiunta dall’uomo che la impersona? È separabile oggi (non un anno fa), di fronte alla presidenza di Donald Trump e al ruolo ufficiale e rivendicato che ha Elon Musk in quest’amministrazione? Ancora, al di là della forma e delle nomine, è accettabile per Casa Cervi avere a che fare anche latamente con i pensieri, le parole, i metodi, l’ideologia para nazista, il progetto metapolitico, il delirio mediatico sociale che vede protagonista l’essere umano più ricco del mondo? La risposta è no».

Per affrancarsi da ogni vicinanza da Elon Musk e da quello che oggi pretende di essere e fare, l’Istituto Cervi ha affrontato un piccolo investimento e una spesa mensile maggiori, peraltro ottenendo una connettività più efficiente. «Quando si può (e si può) affermare una posizione, una distanza incolmabile, una certezza, un valore, allora va fatto. La differenza tra l’essere l’uomo più ricco del mondo e farne il più potente del mondo sta in quello che ognuno di noi sa di poter fare – aggiungono dall’Istituto Cervi –. Contestualmente, in assoluta coerenza, l’Istituto Alcide Cervi ha già disattivato il suo profilo sul social X. Tutti potranno continuare a trovare Casa Cervi dalla parte giusta del confine, simbolico e sostanziale, tra democrazia e un ordine nuovo nella testa e nelle mani di pochi, quelli sbagliati».