Gazzetta di Reggio

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L’intervista

«A 14 anni ho lanciato il mio sito sulla Reggiana Il Terzo Tempo»

Francesco Fontana*
«A 14 anni ho lanciato il mio sito sulla Reggiana Il Terzo Tempo»

Il rubierese Cristiano Cavallaro racconta la sua avventura online

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C’è il rubierese 17enne Cristiano Cavallaro dietro il sito web “Il Terzo Tempo”, una piattaforma dedicata al calcio, con notizie e approfondimenti sulla Reggiana Calcio e interviste ad ex allenatori e calciatori professionisti, che ha fondato a soli 14 anni.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

«Mi è stata trasmessa da mio padre, che è un ex giornalista. Vedendo la mia passione per il calcio mi ha incoraggiato a trasformare quella mia frenesia in parole, così ho iniziato a scrivere articoli su quello che più amavo. Inizialmente scrivevo brevi articoli quotidiani da un minuto di lettura, basandomi sulle informazioni che trovavo online. Ora invece i miei articoli sono molto più approfonditi e li pubblico una volta alla settimana, con un’attenzione particolare alla AC Reggiana, approfondendo e analizzando ogni aspetto della squadra e dedicando molto spazio alle interviste».

Come mai hai deciso di dedicare il tuo sito all’ AC Reggiana?

«Perché mi è sempre piaciuta ed essendo io di Reggio ho pensato “perché non provare?”. Il mio primo articolo sulla squadra è stato su un vecchissimo Reggiana-Cesena della stagione 2021-22, quando eravamo ancora in Serie C. Dopo quell’articolo in realtà mi sono preso una pausa, poi ho cominciato a seguire la squadra andando allo stadio con costanza e ho deciso di voler pubblicare un articolo ogni settimana su tutte le partite».

Che problematiche hai incontrato o incontri ancora nella gestione del sito?

«In realtà, più che nella gestione la difficoltà principale sta nel dare visibilità al sito. Infatti, sebbene in alcune circostanze io sia riuscito a intervistare personaggi che sono arrivati in Serie A e che magari le grandi testate hanno ignorato, la mia pagina non ha raggiunto grosse visualizzazioni. Credo sia dovuto alla mancanza di mezzi per poterlo pubblicizzare. Nonostante ciò i numeri del sito sono cresciuti rispetto all’anno scorso. In totale il sito ha registrato 20mila visitatori dal 2021 ad oggi».

Quali sono le tue fonti principali per gli articoli che pubblichi?

«Per introdurre e presentare la partita e le due squadre guardo le conferenze stampa, collaboro con una pagina social che parla interamente di Reggiana e uso i dati che trovo su piattaforme online che descrivono le statistiche di squadre e giocatori. Per quanto riguarda la stesura della cronaca della partita, mi riguardo il match in televisione e rileggo il live da un’altra pagina che descrive le azioni minuto per minuto».

Per quanto riguarda le interviste, in che modo contatti i calciatori o allenatori? Qual è stata la tua preferita?

«Mi è sempre piaciuto fare le interviste, non solo per la popolarità degli intervistati ma soprattutto per il messaggio che ti trasmettono a livello umano. Inizialmente non sapevo nulla di come si svolgesse un’intervista e di come arrivare agli intervistati: contattavo i calciatori tramite i loro social media, poi con il tempo ho capito di dover contattare le società via mail. La mia prima intervista l’ho fatta a Francesco Messori, fondatore della Nazionale Italiana di Calcio Amputati: lo contattai sui social, lui mi rispose e accettò il mio invito. Quell’intervista è tra le più belle perché per me lui è un esempio straordinario di determinazione e passione: ha superato numerosi ostacoli per inseguire il suo sogno di giocare a calcio e ha fondato ed è diventato capitano della Nazionale Italiana di Calcio Amputati, dimostrando che non ci sono limiti quando si tratta di seguire la propria passione».

Hai qualche aneddoto da raccontarci?

«Uno simpatico riguarda, ad esempio, Felipe Sodinha, ex calciatore professionista: si è presentato con 20 minuti di ritardo perché era ad una grigliata con alcuni suoi amici. Un’altra volta il difensore granata Lorenzo Libutti al termine dell’intervista mi ha regalato la maglia che aveva usato nel match contro il Brescia. Un aneddoto che ricordo con soddisfazione è la piccola “collaborazione” con Federico Golfieri, giornalista che ha lavorato per una pagina di Modena intitolata “Parlando di sport”: è stato disponibilissimo poiché ha condiviso con me contatti interni al mondo del calcio, permettendomi di realizzare due interviste con il Lentigione Calcio ai giocatori Valerio Nava e Alessandro Pari e ad altri abbastanza famosi, come ad esempio Attilio Tesser. Quando ho incontrato Ermete Fiaccadori, storico presidente della Reggiana che ha portato i Granata in Serie A negli anni ‘90, mi ha mostrato la sua collezione: il pallone della partita di Reggiana-Foggia terminata 7-4, le varie maglie e trofei vinti».

Hai qualche consiglio per chi vorrebbe cominciare un percorso come il tuo?

«Consiglio semplicemente di scrivere ciò che piace, se io non lo avessi fatto per divertimento non avrei mai continuato. A parer mio, se riesci a trattare di quello che ti piace, sei in grado di portare avanti il tuo lavoro con costanza e con buoni risultati, sopportando anche i conseguenti sacrifici».

I tuoi obiettivi per il futuro?

«Riuscire ad aumentare la visibilità del sito. Per quel che riguarda me, spero di rendere tutto ciò che sto già facendo il mio futuro lavoro».

Che cosa hai in serbo per il futuro del sito? Chi ti piacerebbe intervistare?

«Ho in previsione, oltre ai classici articoli sulla Reggiana, diverse interviste. Mi piacerebbe tantissimo intervistare Éric Cantona, anche se è un sogno. Tra i nomi più fattibili ci sono Maurizio Domizzi oppure Ezio Capuano, anche se preferisco comunque farle per la Reggiana perché è la squadra che tifo e quindi mi piacerebbe poter iniziare qualche collaborazione». l

*Studente dell’istituto Silvio d’Arzo di Sant’Ilario