Reggio Emilia: 414 candidature per 14 posti da dirigente
Accusa della Lega: «A Reggio Emilia la nomina con incarico fiduciario è diventata una prassi e non l’eccezionalità»
Reggio Emilia Un totale di 414 candidature per 14 posizioni dirigenziali di carattere fiduciario. C’è parecchia fibrillazione dalle parti del Comune. E più passano i giorni, più si avvicina quel valzer di dirigenti di cui si parla da tempo, da molti considerato il vero punto di partenza del mandato del sindaco, Marco Massari, la cui macchina amministrativa finora è stata alle prese con un sistema di proroghe in attesa di una svolta. Il tema, con un tempismo perfetto, è finito lunedì in consiglio comunale, grazie a un’interpellanza del capogruppo della Lega, Alessandro Rinaldi: un atto presentato in realtà il 18 dicembre scorso, ma approdato solo lunedì in Sala Tricolore, proprio mentre da più parti si cominciava a vociferare di un’imminente chiusura delle procedure di selezione. Così non è stato. Ma ormai siamo al fotofinish.
Nel dettaglio, il consigliere leghista chiedeva come mai a Reggio ci siano incarichi fiduciari che l’amministrazione «rinnova in modo continuativo da 25 anni (dal 1999), da 20 anni (dal 2004) fino ai più recenti, risalenti al 2010», chiedendo inoltre «le ragioni per le quali non sono sta indetti concorsi pubblici o non si è attinto da graduatorie di altri enti locali». Temi in passato finiti anche al centro di un esposto dell’ex consigliera del M5s Paola Soragni. L’interpellanza è stata per il sindaco Massari l’occasione per fare il punto sulle selezioni in corso, snocciolando numeri e tempistiche. In particolare, sono state 414 le candidature ricevute in Comune, arrivate da 17 regioni, ma per la maggior parte (66% dei casi) dall’Emilia-Romagna. Di queste, 322 sono state quelle ammesse, al temine di un lavoro durato finora 4 mesi, che ha impegnato con 56 sedute 28 commissari esterni tra manager di aziende private, direttori generali di enti pubblici e docenti universitari. «Figure di professionali di altissimo rilievo», ha precisato Massari, dilungandosi poi nel chiarire le modalità con cui sono state portate avanti le procedure. Tredici commissioni su 14 hanno già completato il loro lavoro. E ora sono in fase di svolgimento 140 colloqui, prima della decisione finale del sindaco.
Durante il percorso, è stata inoltre ingaggiata una società di consulenza (la “Gso Company”) specializzata nella valutazione delle risorse umane. «L’istruttoria di ciascuna selezione, nelle sue diverse fasi, ha portato all’individuazione della rosa di candidati maggiormente attinenti all’incarico dirigenziale, presentati al sindaco». L’iter, una volta ultimato, prevede l’assunzione di 14 dirigenti a tempo determinato scelti sulla base dell’articolo 110 del testo unico degli enti locali (Tuel), cioè con incarico fiduciario diretto da parte del sindaco: 8 dirigenti, 3 coordinatori d’area e 3 unità di progetto. Massari, inoltre, ha evidenziato che nella riorganizzazione sono previste anche 4 figure dirigenziali a tempo indeterminato, spiegando poi che l’operazione «si avvarrà, nel rispetto dei limiti delle condizioni poste dalle norme nazionali al reclutamento, anche di concorsi pubblici e di procedure di mobilità, come quella con cui è stato nominato di recente il comandante della Polizia locale Italo Rosati». Quanto al tema della rotazione dei dirigenti, il sindaco ha spiegato che «in alcuni casi non è applicabile viste le competenze specialistiche nel loro settore possedute da alcuni dirigenti», aggiungendo che la rotazione, «per quanto utile a mitigare il rischio corruttivo, non è l’unico strumento, integrandosi con gli altri inclusi nel piano anticorruzione del Comune e nei regolamenti che sono stati approvati in questi anni». E ancora, per i dirigenti a tempo indeterminato, «in alcuni casi avverrà naturalmente per effetto della riorganizzazione, venendosi a modificare le strutture organizzative, mentre in altri casi non sarà applicabile in quanto si tratterà di figure dirigenziali con competenze specialistiche nelle propria materia o dotate di requisiti specifici necessari per ricoprire la posizione». Una risposta che non ha convinto il consigliere della Lega: «La realtà è che a Reggio la nomina con incarico fiduciario è diventata una prassi e non l’eccezionalità, come dovrebbe essere. Il dato politico è che a Reggio si preferisce assumere tramite incarico fiduciario e nomina del sindaco piuttosto che tramite concorso pubblico». © RIPRODUZIONE RISERVATA