A Sestola sparano la neve, a Cerreto no. «Costi troppo elevati»
Giannarelli di Turismo Appennino: «Modena ha investito sei milioni di euro, io quando ho chiesto aiuto mi è stato risposto che siamo un’attività privata»
Ventasso È una situazione niente affatto facile quella della società Turismo Appennino, che gestisce gli impianti di Cerreto Laghi, evidenziata nei giorni scorsi anche da una lettera firmata da alcuni frequentatori storici della stazione e da sci club, in cui si lamentavano le scarse giornate di apertura e il mancato innevamento delle piste. Alla lettera la società ha deciso di rispondere non solo con una replica, ma anche con un’assemblea aperta, che si terrà venerdì alle 17 al Park Hotel di Cerreto e sarà visibile anche online sul canale YouTube Turismo Appennino Cerreto Laghi. L’attuale situazione è legata ai cambiamenti climatici, ma non solo, come spiega il titolare della società Turismo Appennino, Marco Giannarelli: «Ho letto cose che ci hanno fatto male, mentre ci trovavamo ad affrontare problemi davvero pesanti. Ora questa lettera, che ha toni molto civili ed elogia anche la località del Cerreto, riporta però informazioni inesatte». Giannarelli chiarisce prima di tutto la questione delle condizioni della neve: «Si fa riferimento alla situazione di altri comprensori sciistici, come il Cimone. Ma noi siamo una stazione molto più vicina al mare, il che influisce sulle temperature e sulla presenza di fenomeni come lo scirocco. In media, la temperatura a Cerreto è di tre gradi più alta rispetto a queste località. Vorrei anche precisare che la nostra stazione è completamente privata, io ne sono il titolare. Se guardiamo il Corno alle Scale, la proprietà è di quattro Comuni, mentre al Cimone la Provincia di Modena ha investito sei milioni di euro. Io, invece, quando ho chiesto aiuto per l'innevamento artificiale, dal Comune mi è stato risposto che non possono intervenire perché siamo un’attività privata».
Il gestore rivela anche un retroscena: «Ad agosto volevo tirarmi fuori dalla proprietà della stazione. Ho provato a coinvolgere il paese e gli operatori di Cerreto, ma mi è stato detto che non erano interessati. Negli ultimi anni ho avuto grosse difficoltà a causa della mancanza di neve e ho avviato una composizione negoziata della crisi. Anche se la società è sana sul piano dei contributi e dei rapporti con l’Agenzia delle Entrate, ci è stata evidenziata l’eccessiva spesa energetica. Poi, dopo mesi senza che nessuno si facesse sentire, l'11 gennaio mi è stato offerto un aiuto di 15mila euro dai commercianti e altri 15mila dal Comune. Ma queste cifre bastano per attivare l’innevamento artificiale per un giorno. Per preparare una pista, ce ne possono volere anche 70mila». Giannarelli entra nel dettaglio dei costi: «Basta fare un calcolo rapido: un metro cubo di neve artificiale costa circa 5 euro. Se si moltiplica per i chilometri di pista e per una larghezza che arriva anche a 300 metri, il risultato è evidente. Inoltre, essendo una società privata, per spese come le revisioni degli impianti, mentre nelle strutture con partecipazione pubblica i fondi coprono anche il 100% delle spese, noi riceviamo al massimo il 50%. Ora dovrei affrontare due revisioni da 400mila euro l’una, il che significa un investimento di 200mila euro a mio carico. Non posso più permettermi di spendere migliaia di euro per innevare le piste artificialmente, come abbiamo provato a fare l’anno scorso, rischiando che poi il meteo ci costringa a buttare via quei soldi. Nessuno ha accettato di aiutarci, salvo poi lamentarsi quando gli impianti restano fermi e ne risentono alberghi, ristoranti e negozi». Un altro problema che ha inciso sulla stagione è stato il guasto alla seggiovia, che ha ritardato l’apertura degli impianti: «Vorrei precisare che la Motorizzazione effettua il collaudo solo in prossimità dell'apertura stagionale, non prima. Sono loro a decidere i tempi. Il guasto che si è verificato ha comportato un danno da 25mila euro, a cui si sono aggiunti i mancati incassi dovuti al ritardo nell’apertura». Ora, con l'arrivo di un po' di neve, il gestore vorrebbe provare ad aprire, ma senza innevamento artificiale. l © RIPRODUZIONE RISERVATA