Gazzetta di Reggio

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Zona stazione

«Il Comune scelga: o noi o gli spacciatori. Ormai, siamo pronti a incentivi per trasferirci»


	Uno dei tanti interventi delle forze dell'ordine in zona
Uno dei tanti interventi delle forze dell'ordine in zona

Duro attacco del Comitato 4 Novembre: «Non possiamo tollerare che in quattro strade ci sia un accoltellato al giorno»

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Reggio Emilia «O noi o gli spacciatori». Il Comitato 4 Novembre, che fa riferimento alla zona stazione, interviene ancora duramente sulle emergenze del quartiere. «Noi residenti siamo arrivati a questo punto: chi ci amministra deve scegliere tra noi e gli spacciatori. E’ ora di fare una scelta definitiva: o noi o loro. Non ci sono zone grigie in questa storia. Siamo anche disposti a ricevere degli incentivi per trasferirci da un’altra parte. Siamo sicuri che crolleranno le chiamate al 112 e al 113 od al 118, nessuno denuncerà più la violenza. Si potrà definitivamente chiudere la stazione di piazzale Marconi tutto il giorno e non solo di notte come ora e far defluire i viaggiatori su Parma o Modena o se si preferisce Rubiera e Sant’Ilario».

E’ una attacco duro che testimonia il livello di esasperazione. «Così facendo si può definitivamente trasformare il quartiere in una grande zona libera per spaccio e consumatori di droga, come viene proposto indirettamente da alcuni. Noi residenti vediamo ogni giorno arrivare proposte senza senso dal mondo dell’associazionismo e delle cooperative, da dei soggetti che sono lontani dalla realtà. Il degrado è forse per qualcuno un’ occasione per guadagnare.  E’ ora di essere lucidi, non possiamo più pensare di aiutare lo psicologo amico degli amici invece che i residenti: in stazione ci vuole sicurezza e soprattutto ci vuole legalità – scrivono in una nota - . Siamo contenti di vedere come il sindaco Massari si stia dando da fare per porre riparo a problematiche ereditate, facendosi probabilmente molti nemici, vedasi le posizioni sulla sicurezza espresse da Cgil che ha ribadito le proprie perplessità sull’introduzione della cosiddetta zona rossa nell’area stazione o quanto detto dalla portavoce di Città migrande, che ha rilanciato l’idea di uno spazio di consumo controllato di stupefacenti da farsi in zona».

«Bisogna fare di tutto perché le forze dell’ ordine (che noi ringraziamo per quanto svolgono) facciano controlli a piedi e facciano sparire definitivamente questi sbandati da via Eritrea, da viale IV Novembre da piazzale Marconi e vie limitrofe. Non è ora dei progetti farlocchi, è ora della polizia e dell’esercito. La stessa assessora Rabitti ha ammesso pubblicamente al Graffio su Telereggio che i soggetti che girano intorno alla stazione non si riescono a recuperare. Gli spacciatori devono essere allontanati ad ogni costo. Nel mondo dei sogni dovrebbero essere anche messi in galera o, almeno, condannati a pene alternative.  Gli spacciatori di crack sono una minaccia per tutti, si comportano come bestie, girano in branco, non rispettano nessuna regola, defecano per strada, vanno per i marciapiedi girando in due su un monopattino. Sono spesso assuntori e hanno bisogno di soldi, sfondano vetrine dei negozi e spaccano i vetri delle auto in cerca di pochi euro. Sono i padroni della città mentre i reggiani si chiudono in casa. Aspettiamo con ansia l’arrivo dell’esercito e della zona rossa, come è stato richiesto anche dal commerciante il cui figlio è stato menato nei giorni scorsi. Ogni giorno che passa vediamo scivolare la città lungo un piano inclinato la cui risalita sarà molto difficile. Non possiamo tollerare che in quattro strade ci sia un accoltellato al giorno, una rapina al giorno ed una o più risse. La cronaca rappresenta il fallimento di questa città che si trincera nelle campagne senza voler saper più nulla del centro storico» conclude amaramente la nota.