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Operazione Ombromanto

Reggio Emilia, frode fiscale per oltre 100 milioni di euro: 179 indagati

Reggio Emilia, frode fiscale per oltre 100 milioni di euro: 179 indagati

Blitz della Guardia di finanza con perquisizioni e sequestri, 23 le province coinvolte

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Reggio Emilia E' in corso l'operazione “Ombromanto”, con perquisizioni e sequestri delegati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia nei confronti di 87 persone e 4 società, domiciliate in varie province italiane, di cui 23 in provincia di Reggio Emilia. Sono 179 gli indagati, indiziati di aver preso parte a una organizzazione criminale radicata a Reggio Emilia, dedita a reati tributari, tra cui frodi fiscali e indebita compensazione di crediti d'imposta per quasi 104 milioni di euro.

Le attività stanno interessando le province di Reggio Emilia, Bologna, Piacenza, Parma, Modena, Rimini, Bolzano, Torino, Asti, Milano, Pavia, Monza, Verona, Perugia, Terni, Firenze, Pisa, Pesaro, Roma, Rieti, Frosinone, Pescara, Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Crotone, Trapani. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nell'ambito di una conferenza stampa al comando provinciale di Reggio Emila, alla presenza del procuratore capo Gaetano Paci e del comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Filippo Ivan Bixio.

Le attività di indagine hanno fatto emergere un sodalizio criminale - i cui principali capi erano di base a Reggio Emilia - che, attraverso la costituzione di società cartiere e l’utilizzo di fatture false, avrebbero effettuato indebite compensazioni di crediti fittizi - creati ad hoc - con debiti tributari reali verso aziende individuate, che, a fronte del credito inesistente ceduto, pagavano una percentuale all’organizzazione. I crediti sarebbero stati in parte compensati attraverso l’istituto dell’accollo e parte ceduti attraverso la simulazione della cessione di un ramo d’azienda. Gli ingenti introiti ricevuti per circa 70 milioni venivano in parte prelevati in contanti - grazie al ruolo di veri e propri “prelevatori” - in parte bonificati su conti di società estere. L’illecito schema fraudolento avrebbe coinvolto circa 400 aziende, di cui 40 fittizie con il ruolo di “cartiere” per l’emissione delle fatture false e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni, ed ha visto anche il concorso esterno di professionisti appartenenti a diversi ordini (commercialisti e notai, che al momento non sono attinti da alcuna misura). Tra i destinatari dell’ordinanza del Gip, figura uno dei soggetti già sottoposti a misura cautelare nell’ambito di un’operazione eseguita il 14 gennaio scorso, all’esito di un’indagine a contrasto del narcotraffico internazionale. Le investigazioni, supportate oltre che da una complessa opera di disamina documentale e di analisi di ingenti movimentazioni bancarie, anche da attività tecnica di intercettazione telefonica, hanno consentito di ricostruire la fitta rete di rapporti personali e commerciali tra i soggetti coinvolti, e diretti dall’amministrazione occulta reggiana.