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Delitto di Morsiano, per il Riesame il vicino di Daveti deve andare in carcere

Delitto di Morsiano, per il Riesame il vicino di Daveti deve andare in carcere

Il tribunale ha accolto il ricorso della procura di Reggio Emilia: il 49enne Cristian Chesi, che il 10 gennaio era finito ai domiciliari, è accusato di aver ucciso a bastonate il 63enne spezzino. Respinto invece il ricorso per il padre, che resta libero

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Villa Minozzo Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani e ha disposto la custodia cautelare in carcere per Cristian Chesi, 49enne di Morsiano, indagato insieme al padre Emore, 66 anni, per l’omicidio di Stefano Daveti. L’applicazione della misura è però rimandata a quando sarà definitiva: la difesa, infatti, può fare ricorso.

Il 10 gennaio, il Gip aveva disposto gli arresti domiciliari per Cristian Chesi, ma la procura ha impugnato la decisione, ottenendo ora l’aggravamento della misura cautelare. La misura è stata richiesta sulla base del rischio di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove.  

La procura aveva chiesto il carcere anche per il padre di Cristian, ma il ricorso è stato respinto. In questo caso è la procura che potrà fare appello.

Padre e figlio sono difesi dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, mentre i familiari della vittima si sono affidati al legale Andrea Lazzoni di La Spezia.

Le indagini vertono su quanto accaduto il 21 giugno 2024. Secondo le dichiarazioni degli indagati, quella sera sarebbe scoppiata una lite tra Emore Chesi e Stefano Daveti. I rapporti tra le due parti erano tesi da anni.

Nel corso del diverbio, sarebbe poi intervenuto Cristian Chesi, armato di una spranga. Daveti, a seguito delle gravi lesioni riportate, è stato ricoverato d’urgenza all’Ospedale Maggiore di Parma, dove è deceduto tre giorni dopo.

Le indagini proseguono per chiarire ulteriormente la dinamica e accertare le responsabilità.