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La tragedia quindici anni fa al Passone: una slavina uccise due scialpinisti

La tragedia quindici anni fa al Passone: una slavina uccise due scialpinisti

Nel 2010 morirono Andrea Costi e Marco Balbarini

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Villa Minozzo Oltre quattro ore di ricerche sotto la tormenta e la mobilitazione di una trentina di persone, personale specializzato del soccorso, non erano bastate, il 28 novembre del 2010, a evitare la tragedia alle pendici del monte Cusna. A perdere la vita, inghiottiti da una slavina, erano stati Andrea Costi, 34enne di Cerredolo di Toano e Marco Balbarini, 49enne di Maranello (Modena). Illeso il terzo amico, il 46enne di Castellarano Maurizio Mariani. I tre, con scarponi e racchette da trekking, erano usciti per un'escursione sul percorso Cai 615, che parte da Pianvallese, sopra a Febbio. La risalita verso il rifugio Battisti, però, era stata drammaticamente interrotta da una improvvisa slavina al Passone.

Il distaccamento si era diviso in due tronconi: sul primo i tre amici avevano «galleggiato», come si dice in gergo, ma il secondo, subito dopo, ha travolto Costi e Balbarini. Solo Mariani era stato evitato da quell'onda. Una casualità che aveva permesso di dare immediatamente l’allarme. In poco tempo, a Pianvallese - a 1.289 metri di altezza, a circa meno sei gradi di temperatura - era stata allestita la base operativa dei soccorsi. Quattro gli elicotteri che hanno lavorato sulla zona (due del Soccorso alpino, arrivati da Pavullo e Massa, Drago dei vigili del fuoco e uno della polizia di Stato). Con loro anche tre unità cinofile. Costi e Balbarini erano stati ritrovati, a pochi metri l'uno dall'altro, sotto due metri di neve, grazie al sondaggio con aste di carbonio e al fiuto dei cani. Entrambi vivi, ma in gravissime condizioni. Marco Balbarini era stato trasportato in elicottero all’ospedale Santa Maria Nuova e Andrea Costi al Maggiore Parma. Costi era morto poche ore dopo mentre Balbarini era deceduto nella notte.© RIPRODUZIONE RISERVATA