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Tragedia sfiorata

Valanga sul Monte Cusna travolge 4 scialpinisti, due sepolti dalla neve: tutti in salvo

Ambra Prati
 Valanga sul Monte Cusna travolge 4 scialpinisti, due sepolti dalla neve: tutti in salvo

Grazie all’equipaggiamento gli amici sono riusciti a tirarli fuori prima dell’arrivo dei soccorsi

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Villa Minozzo Tragedia sfiorata a Febbio. Domenica mattina, una valanga si è staccata da un pendio del Monte Cusna travolgendo quattro scialpinisti: Viola Bagnoli 26 anni nata a Guastalla, Pietro Canossini 26enne di Reggio, Samuel Motta 25 anni di Scandiano, ed Edoardo Bocedi 26 anni di Montecchio. Gli ultimi due sono rimasti letteralmente sepolti, ma per fortuna – anche grazie all’attrezzatura di tutto punto che indossavano – sono stati soccorsi dalla ragazza, dall’amico e da un altro gruppo di escursionisti. Il lavoro di squadra dei presenti e l’utilizzo del dispositivo Artva ha permesso di recuperare in pochi minuti i due feriti: Samuel ed Edoardo, nonostante lo spavento e l’ipotermia, stanno bene. Dopo una visita all’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti sono stati dimessi.

Cosa è successo

Erano le 11.50 e i quattro scialpinisti, partiti da Monteorsaro per un giro ad anello, alla stazione di Febbio (chiusa) hanno pensato bene di fare una passeggiata per godersi il panorama, nonostante la pioggia; diversi escursioni, ieri, hanno avuto la stessa idea. Dalla pista dell’ex seggiovia Pianelli i giovani stavano salendo con le pelli per poi ridiscendere con gli sci corti. Gli amici erano quasi arrivati in prossimità dell’arrivo della vecchia seggiovia a quota 1.750 metri, sotto il lago Saporito, quando hanno sentito un boato e all’improvviso si sono visti arrivare addosso una valanga di grosse dimensioni. Questione di pochi secondi e l’ondata di coltre bianca li ha spazzati via: Viola e Pietro sono rimasti nella neve solo con la parte inferiore del corpo (gambe e parte del torace), Samuel ed Edoardo invece sono stati interamente sepolti.

Il salvataggio

A pochi metri di distanza un altro gruppo di quattro escursionisti ha sentito gridare e si è precipitato in quella direzione. Comprendendo l’urgenza della situazione, il gruppo si è diviso i compiti: uno ha lanciato l’allarme al 118, mentre gli altri si sono dati da fare per estrarre dalla neve gli escursionisti sepolti. Aiutare la ragazza e l’amico sotterrati a metà è stato facile: stavano bene, al punto che hanno subito pensato agli amici che non vedevano più. La neve li aveva completamente sepolti, ma come i loro compagni anche Samuel ed Edoardo avevano addosso l’Artva, lo strumento che permette di identificare l’esatta posizione di una persona sotto una valanga. Trovati i due punti e confermata la presenza di qualcuno tramite le sonde, i superstiti si sono messi a scavare con le pale. Nel frattempo si è messa in moto la macchina dei soccorsi. Una squadra del Saer (il Soccorso alpino e speleologico dell’Emilia-Romagna) stazione Monte Cusna si trovava 500 metri sotto e stava già salendo per un’esercitazione, mentre altri sette esperti distanti si sono attivati.

Il soccorso alpino

La prima squadra ha impiegato un quarto d’ora per arrivare sul posto: i due travolti erano già quasi liberati nel “buco” scavato intorno a loro. I giovani erano sotto shock, infreddoliti e spaventati, ma tutto sommato in buone condizioni: bagnati a una temperatura sotto zero, sono stati subito avvolti da coperte termiche, prima di essere caricati sul gatto delle nevi – messo a disposizione dall’impianto di risalita di Febbio – e portati a valle. Gli amici sono scesi sulle loro gambe, scortati dal Saer. A valle, ad attenderli, c’era uno spiegamento di uomini e mezzi: i carabinieri di Villa Minozzo, i carabinieri forestali di MeteoMont (specializzati nel servizio di prevenzione dpericolo valanghe), un’automedica da Castelnovo Monti e un’ambulanza della Croce Verde di Villa. Nell’immediatezza erano stati allertati i due elicotteri del Saer (da Pavullo e da Ravenna). Samuel ed Edoardo, con una lieve ipotermia, sono poi stati dimessi. Un fine settimana di emergenze in Appennino, dove sabato c’era stato l’impegnativo recupero di due santilariesi persi nella bufera di neve. © RIPRODUZIONE RISERVATA