Gazzetta di Reggio

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Con Jovanotti a Sanremo anche il batterista correggese Lele Borghi

Giuseppe Galli
Con Jovanotti a Sanremo anche il batterista correggese Lele Borghi

Il musicista reggiano di 53 anni protagonista nella prima serata del Festival: ha suonato L’ombelico del mondo davanti al teatro Ariston in un trionfo di percussioni

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Sanremo È il drum guru di “Rockin’1000”, l’evento che mette insieme un migliaio di musicisti per riproporre grandi classici, e martedì sera – proprio davanti all’Ariston – Lele Borghi da Correggio, 53 anni, alla batteria è stato protagonista del momento clou della prima serata del Festival di Sanremo. Quando Jovanotti, all’esterno del celebre teatro sanremese, ha iniziato a cantare “L’ombelico del mondo” in un trionfo di percussioni, tutti gli amici di Lele hanno guardato con attenzione tutti i volti delle decine di batteristi che stavano suonando, immaginando di poterlo vedere.

E il reggiano  Lele Borghi – in arte Lef-T quando suona e canta le sue canzoni – era proprio lì, in prima fila, a fare ciò che gli riesce meglio nella vita: suonare la batteria. Certi di averlo riconosciuto, sono poi andati sul suo profilo Instagram per cercare di capire se fosse proprio lui, e se fosse davvero lì: ed eccolo immancabile il selfie, postato intorno alle 19 di martedì (tre ore prima della performance al fianco di Jovanotti), con alle spalle l’insegna dell’Ariston: «Sono tra quelli che non ha mai visto il festival in tv, ma ci ho trascorso qualche estate in vacanza (i miei genitori possedevano un appartamento proprio a Sanremo); in compenso ho suonato qui nel 2020 e suonerò stasera!... e ho portato con me anche un po’ di amici», annunciava Lele su Instagram.

Potrà così aggiungere il nome di Jovanotti tra i nomi dei tanti musicisti con cui ha collaborato, suonando in giro per il mondo. Da 25 anni insegna batteria, e nelle sue canzoni Borghi suona la batteria, il basso, la chitarra e se le canta pure. Dal 2019 è protagonista di un originale progetto solista, il “Sofà Tour”, uno spettacolo acustico fatto di canzoni, storie e aneddoti sulla sua vita vissuta lungo i binari della musica.

Rock, radici reggiane ed eclettismo sono le principali caratteristiche di Lele Borghi, percussionista, cantante e chitarrista correggese conosciuto per la lunga militanza nei Mamamicarburo e da tempo impegnato come solista, come docente e come strumentista per altri artisti.

«Dopo l’esperienza con i Mamamicarburo ho avviato tante collaborazioni, una delle più durature è quella con il musicista irlandese Andy White. Quando suona in Italia mi coinvolge sempre nei suoi progetti: grazie a lui ho potuto registrare un album nei celebri studi della Real World di Peter Gabriel a Bath, in Gran Bretagna», racconta Borghi. Un luogo del mito, sede dell’etichetta voluta dal grandissimo performer inglese, ex voce dei Genesis e poi autore di alcuni dei principali dischi degli ultimi quarant’anni di musica, fra rock e suggestioni di ogni parte del mondo.

E poi c’è il celebre “Rockin’ 1000”, l’evento che mette insieme un migliaio di musicisti per riproporre grandi classici. Un concerto che ha avuto origine a Cesena e che Borghi segue dal principio come responsabile dei batteristi o, per usare la definizione del progetto stesso, come “drum guru” per tutti i percussionisti partecipanti. Un compito non facile, far andare a tempo 250 persone in contemporanea, anche per questioni di logistica e di spazio fra le varie postazioni, «ma con qualche accorgimento è possibile – conclude –, e l’effetto sonoro di sentire tutte le batterie è davvero qualcosa di unico».