Sanremo, le pagelle: Giorgia e Achille senza rivali
Una conduzione vintage, poche sorprese e look improbabili
Prefestival lampo, indolore ma per niente intenso quello che vede Bianca Guaccero e Gabriele Corsi al comando affiancati dalle per ora inutili incursioni di Mariasole Pollio. E piove pure. Voto 5.
Carlo, Antonella e Gerry Le colonne della tv generalista. Una certezza. Non per niente Conti li ha scelti come co-conduttori per la prima serata: la veterana Antonella Clerici e l’esordiente (a Sanremo) Gerry Scotti. Per lei, un ripescaggio. Per lui, un premio alla carriera. La mancanza di pentole e fornelli per un attimo ci disorienta, ma è solo un attimo. Ad Antonella basta un abito da sirena per entrare nella parte. Gerry ringrazia, s’impegna, si emoziona, gioca. C’è del mestiere ma il mix sa di stantio. Benvenuti alla 75esima edizione del Festival che conferma ogni anno il teorema del Gattopardo. Voto 6.
Trasparenze e ferramenta A rompere il ghiaccio, o a provarci, è la comunque apprezzata Gaia che cerca nel look di assecondare romanticismo e spirito rock, con risultati discutibili. Così come non regala emozioni il brano “Chiamo io chiami tu”. Un tormentone, niente più. Voto 6.
E la scimmia? Francesco Gabbani, tutto brilli e lustrini, sanremese anche troppo con la sua ballad super melodica “Viva la vita”, fa rimpiangere le campane tibetane di “Occidentali’s Karma”. Peccato. Voto 5.
Forever Cuoricini Coma_Cose regalano il secondo tormentone della serata e si candidano per un posto nei piani alti della classifica. “Cuoricini” è già entrata in circolo. Loro si divertono e fanno divertire. Rosso San Valentino per lui e look romantico ma non scontato per lei. La coppia che piace. Voto 8.
Effetto Cristicchi Piace o non piace Simone Cristicchi che con la sua intensa “Quando sarai piccola” tocca le corde più profonde. Sguardo intenso, riccioli rassicuranti, look impeccabile. Dovrebbe solo tornare a scuola di canto. A volte un ripasso serve. Voto 7.
Achille Lauro Non sbaglia un colpo. Un lord inglese con quel tocco di Dracula che non fa paura, ma la differenza sì. Potrebbe essere un modello ma anche un attore. Per fortuna ora è semplicemente uno splendido esemplare di cantante che, con un brano più sanremese che mai e un’interpretazione da consumato artista, conferma i pronostici. Sul podio ci starebbe davvero bene.Voto 9.
Standing ovation Noa e Mira Awad cantano insieme “Imagine” di John Lennon. Una israeliana e una palestinese, portano un messaggio di pace. Prima di loro, l’intervento di papa Francesco. Se le canzoni in gara non contemplano “guerra e pace”, ci pensano loro. Voto 10.
La regina Trent’anni dopo la vittoria con “Come saprei”, rieccola. Bella, sexy, raffinata, dolce, intensa, vera. E brava oltre ogni misura. La sua voce, se possibile, è cresciuta negli anni. Come la sua capacità di stare sul palco e di riempire, lei uno scricciolo, un teatro che la venera. Stending ovation. Meritatissima.Voto 9,5.
Conti e la sveglia «Voglio finire presto le serate». Sarà che a Carlo Conti, impeccabilmente lampadato e seraficamente imperturbabile, viene spontaneo dare fiducia. Ma, realisticamente, dopo una partenza sprint si è fatto tardi, molto tardi. E a fare la differenza sarà sempre lei, la suoneria della sveglia, l’unica a poter impunemente ignorare il Festival. Carlo, ti abbiamo creduto fino a questa mattina. Quando ci siamo guardati allo specchio. Voto 6,5. © RIPRODUZIONE RISERVATA