Sanremo, le pagelle della terza serata: bolliti sul palco? Quelli non mancano
Clara è la nuova Elodie e Brunori Sas profuma tanto di Rimmel
La bella, l’eccentrica, la simpatica. L’ex miss Italia Miriam Leone, l’ex regina dei tormentoni Elettra Lombarghini, l’ex comica di Zelig Katia Follesi. Ognuna fa il suo. Ma a Katia sono bastate due battute, una su Elisa di Rivombrosa e una sul cachet in beneficenza per svegliare l’Ariston. E noi. Voto 8.
Diversamente bolliti/1 Che siano solo canzonette italiane o mitici brani pop non cambia proprio nulla. L’età non è altro che un numero? Non ci abbiamo mai creduto fino in fondo. Ieri sera la conferma. Ho ben presente, ahimè, la copertina di "Sono solo canzonette" e anche quella de "I buoni e i cattivi". Ma Edoardo Bennato, jeans skinny, capelli corvini, occhiali da sole e chitarra incorporata, perché mai l’ha fatto? Cellulari in platea invece degli accendini. La voce è sempre la stessa il fiato un po’ meno. Il tempo è passato e lui anche. Voto 6-.
La nuova Elodie Spacco vertiginoso. Scollatura generosa. Viso d’angelo e corpo sinuoso. "Febbre" è già un tormentone. E Clara è la nuova Elodie. Abbiamo visto molti maschi... turbati e titubanti. Peccato per l’abito di design che allarga i fianchi (che non ci sono) in due antiestetiche anfore. Mah. Voto 7+.
Nel segno di De Gregori Non è arrivato con la sua canzone migliore, Brunori Sas, ma l’ispirazione è quella giusta. Il timbro di voce profuma di Rimmel. Sul palco mostra mestiere e talento. E "L’albero delle noci", al secondo ascolto, non è male. Voto 8.
Un 5 tondo Si parlerà più del suo cinque dato alla mitica statua di Mike Bongiorno che delle le sue qualità canore. Ma la canzoncina di Sarah Toscano potrebbe anche restare nella testa di qualcuno. Forse. Chissà. Voto 5 (per coerenza).
Spesso tornano La voce è la stessa. L’acuto non si spezza. La canzone vola alta. Ma era necessario? Sì lo era. Solo dopo avere visto e ascoltato Massimo Ranieri "tra le mani nel cuore" ci ricordiamo che il festival di anni ne fa 75. Mica noccioline. Voto 6.
Qualcosa di rap Dove non arrivano Fedez e Tony Effe ci pensano Shablo, ft. Guè, Joshua, Tormento. Nessuna standing ovation ma finalmente un po’ di coerenza. Voto 6+.
E ora... pubblicità Giustamente, siamo su Rai Uno. Ma il palinsesto della rete, sinceramente, ce lo potevamo anche andare a cercare altrove. Il troppo stroppia e la seconda serata aveva già dato. Anche troppo. Ma ieri è successo di nuovo. Prima, approfittando guarda un po’ della presenza di Bennato, Carlo Conti annuncia, prossimamente su questi schermi, il docufilm "Sono solo canzonette". Passa mezz’ora e cresce il fermento per la presenza, all’ingresso dell’Ariston, del cast di Mare Fuori 5, dal 12 febbraio su Raiplay. E ora... la pubblicità. Voto 5.
Diversamente bolliti/2 Quarant’anni fa a presentarli era stato Pippo Baudo, per dire. E per un attimo il dubbio c’è stato: che siano i loro sosia? E invece no, sono proprio loro, i Duran Duran. Scorre il medley, sì le canzoni le conosciamo, ma è più divertente guardarli e decidere chi è invecchiato meglio. Mica facile. Anche perché il nuovo Simon le Bon è più simile a Simon Le Panz. Ci salva dall’inghippo Victoria De Angelis, la scatenata bassista dei Måneskin, che raggiunge la band sulle note di "Psycho killer". Siamo salvi. Sic transit gloria mundi (cit.). Voto 7+. © RIPRODUZIONE RISERVATA