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Dopo Hell’s Kitchen lo chef Lollo apre un ristorante nell’ex caseificio di San Lodovico

Serena Arbizzi
Dopo Hell’s Kitchen lo chef Lollo apre un ristorante nell’ex caseificio di San Lodovico

Lorenzo Tirabassi debutta con un locale tutto "Lodo 60” a Rio Saliceto

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Rio Saliceto Chef Lollo passa dai fornelli di Hell’s Kitchen a un ristorante tutto suo. Ha debuttato il nuovo locale di Lorenzo Tirabassi, correggese noto per la partecipazione al programma televisivo Hell’s Kitchen che lo ha proiettato sugli schermi nazionali. Lodo 60 è il nome scelto per la nuova avventura, ambientata in un ex caseificio completamente rimesso a nuovo. In via San Lodovico, dove una volta sorgeva il magazzino, verrà ambientata la sala cocktail e nei locali dove si preparava il formaggio si può ritrovare la cucina.

«Il mio sogno è sempre stato quello di aprire un ristorante – confida chef Lollo –. Dopo Hell’s Kitchen ho avuto molta visibilità, ma ho preferito rimanere in cucina, dietro le quinte, continuando a lavorare sodo. Così ho trascorso molte stagioni in Alto Adige, Veneto, Sicilia, Calabria... Poi ho avuto la possibilità di credere in questo luogo, a Rio Saliceto, ed è nata la mia avventura. Sono serviti tre anni per ristrutturare l’ex caseificio in disuso, dove una volta era ambientata la ditta di bomboniere di mio padre, al confine con Correggio. È stata da subito una bella sfida. Il locale è molto grande, caratteristica che lo rende versatile per varie occasioni». Il locale di chef Lollo è già meta prediletta di diversi appassionati e curiosi. «Sono arrivati clienti da Modena, Reggio Emilia, Parma, addirittura da Milano – spiega Lorenzo –. Il mio obiettivo è portare il ristorante a un certo livello, negli anni. Hanno fatto tappa qui anche diversi industriali, politici e artisti. Punto alla guida Michelin. Ho voglia di mettermi in gioco e mi piace proporre una cucina non troppo stellata, ma curata e un po’ diversa dal solito». Il ristorante ha debuttato da pochi mesi e lo chef non si è certo demoralizzato per la sgradita “visita” dei ladri .«Non siamo abbattuti. Certo, servirebbe cambiare le leggi, perché se è vero che dopo aver compiuto più furti è ancora libero significa che c’è qualcosa che non va», aggiunge il ristoratore.