Anche a Reggio Emilia attivo il numero unico dell’emergenza 112: tutto quello che c’è da sapere
Entro aprile sarà attivo in tutto il territorio regionale. Tra le prime regioni a dotarsi della novità
Reggio Emilia Da lunedì anche Reggio è un po’ più europea, almeno per quanto riguarda le richieste di soccorso. Da ieri infatti, il territorio provinciale si aggiunge ad altre quattro grandi aree dell’Emilia-Romagna in cui l’unico numero da chiamare per le emergenze è il 112. E, di contro, chi ieri avesse chiamato il 112 chiedendo dei carabinieri, ha trovato per primo l’operatore del Nue, il Numero unico delle emergenze. In Emilia-Romagna il Nue 112 è già attivo, dallo scorso 3 dicembre, per i distretti telefonici che hanno come prefisso lo 051 (parte settentrionale della Città metropolitana di Bologna e il comune di Cento in provincia di Ferrara), e lo 0534 (area di Porretta Terme, sempre nel Bolognese). Dal 21 gennaio il 112 è entrato in funzione nei territori di Parma, Fidenza, Fornovo e Piacenza, mentre dal 4 febbraio è stato adottato a Rimini, Forlì e Cesena. Entro aprile sarà attivo in tutto il territorio regionale. Tra le prime regioni a dotarsi su tutto il territorio del Numero unico emergenze è stata la Lombardia dove il processo è stato più rapido per l’esistenza di una azienda sanitaria unica regionale che gestisce l’emergenza urgenza. I primi dati Al 10 febbraio, nei primi 69 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato, sono 136.336 le telefonate complessive ricevute, con una media giornaliera di 1.610 in quelli di Bologna (dal 3 dicembre 2024), Rimini e Forlì-Cesena (dal 4 febbraio) e 1.270 in quello di Parma (dal 21 gennaio). Sono, invece, 69.569 le telefonate inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 32.083 riguardano emergenze sanitarie, 19.752 i Carabinieri, 12.643 la Polizia e 5.091 i Vigili del Fuoco Per i distretti telefonici di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena il tempo medio di risposta al cittadino è di 2,7 secondi, per quello di Parma di 2,8.
L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi ha sottolineato che il sistema sta già funzionando, se vero che, «dalle prime rilevazioni, i tempi medi di attesa finora stanno sotto i 3 secondi. Quando sarà a regime vedremo meglio i risultati». Come funziona Il Numero unico Emergenza 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini possono chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali. La centralizzazione delle chiamate assicura, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito. Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali uniche di Risposta (Cur), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata. Ogni Centrale unica di risposta prevede 24 postazioni di lavoro. A queste vanno poi aggiunte 8 postazioni di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici. © RIPRODUZIONE RISERVATA