Il centro storico perde anche Airdom: «Troppa poca gente in giro». E si sposta in via Kennedy
Reggio Emilia: il negozio di articoli sportivi coi primi di marzo si trasferisce. «Da dopo il Covid qui è un lento declino»
Reggio Emilia Un’altra serranda che si abbassa, ma non per chiudere per sempre. Bensì, per trasferirsi fuori. Il centro storico di Reggio Emilia perde un altro pezzo: Airdom, il negozio di capi e scarpe da basket lascia i locali di via Vittorio Veneto (nei pressi del Vescovado) per il Centro Kennedy di via Kennedy, a partire dai primi di marzo. «Abbiamo resistito finché abbiamo potuto, ma ora dobbiamo trasferirci» conferma Manuel Fontana, il titolare. «Ci trasferiamo per lo stesso motivo di tanti altri: il centro città è cambiato e rispetto anche solo a pochi anni fa non c’è più il passaggio di gente che c‘era prima. Il turismo è praticamente assente, e persino il sabato sta diventando una giornata tranquilla, con poche famiglie in giro. Purtroppo, con la continua chiusura delle attività, anche le famiglie scelgono sempre meno di venire in centro».
Una resa che negli ultimi tempi ha visto altri commercianti fare la stessa scelta. Una emorragia che al momento sembra non fermarsi. «La situazione è difficile, ma non è un problema di parcheggi, quello esiste in tutti i centri delle città» riflette Fontana. Riguardo poi al tema affitti, dichiara: «Certo, gli affitti influiscono, anche se non è il nostro caso, e sicuramente c’è anche un problema di scarsa collaborazione da parte dei proprietari degli immobili. Posso anche capire che non abbiano voglia di rischiare di affittare e poi che non li paghino. Molti preferiscono tenerli vuoti per questa ragione. Ma penso che così sia difficile trovare qualcuno disposto a investire nel centro storico, non vedo un cambiamento di tendenza a breve: se dovessi partire da zero oggi, non verrei ad aprire in centro».
Non era così però quando hanno aperto. «Era il 2016. La situazione era molto diversa. Poi il Covid ha segnato l’inizio di un momento molto difficile, da lì in centro c’è stato un lento declino, nell’ultimo anno è diventato una valanga...» dichiara. Decidere di spostarsi non è un pensiero recente, ma meditato a lungo, legato anche a dinamiche specifiche dell’attività commerciale di cui è titolare. «E’ da due o tre anni che ci stiamo pensando, ora abbiamo trovato il locale giusto e andiamo via – spiega – Essendo un negozio specializzato, abbiamo una clientela fissa, è anche più comodo. Ma è malincuore che andiamo via da qui: abbiamo provato a tenere botta fino a che abbiamo potuto, ma sta diventando pericoloso per la salute della nostra attività proseguire così e dobbiamo pensare alle nostre famiglie». Gli chiediamo anche se c’è un tema legato alla sicurezza: «Tante mamme che vengono nel nostro negozio per gli acquisti dei propri figli sì, ci dicono che hanno paura e dopo certi orari preferiscono non farlo».