Gazzetta di Reggio

Reggio

Il furto

Va nel camerino di un negozio per provare una giacca e un’altra cliente gli ruba la carta di credito

Va nel camerino di un negozio per provare una giacca e un’altra cliente gli ruba la carta di credito

Reggio Emilia: denunciata una 42enne che aveva subito usato la carta per due pagamenti in tabaccheria

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Reggio Emilia  Approfittando di un momento di distrazione della vittima, ha sottratto la sua carta di credito e l'ha immediatamente utilizzata per due pagamenti fraudolenti. I carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale hanno denunciato una donna di 42 anni, residente in città, con l’accusa di furto aggravato e indebito utilizzo di carta di pagamento. L’episodio risale all’11 gennaio scorso, quando la vittima si era recata in un negozio di abbigliamento del centro per provare una giacca. Entrato nel camerino, aveva temporaneamente lasciato il proprio portafoglio all’interno della giacca, appoggiata su un bancone. Al momento di pagare, si era accorto della sparizione del portafoglio e, quasi in simultanea, aveva ricevuto due notifiche di pagamento da 25,50 euro ciascuno, effettuati presso una tabaccheria di Reggio Emilia.

Sospettando di due clienti presenti nel negozio, l’uomo si era recato dai carabinieri per sporgere denuncia, fornendo un’accurata descrizione delle persone che riteneva sospette. Successivamente, aveva raggiunto la tabaccheria, dove il titolare gli aveva confermato che i pagamenti erano stati effettuati da una donna corrispondente alla descrizione fornita. Grazie alle immagini di videosorveglianza del locale, la vittima aveva poi riconosciuto con certezza la presunta autrice del furto. Le indagini avviate dai militari hanno permesso di acquisire elementi utili per risalire all’identità della donna. A rafforzare i sospetti è stato un episodio avvenuto pochi giorni dopo: la stessa 42enne si era presentata spontaneamente alla caserma dei carabinieri per una notifica relativa ad altri atti. I militari, notandone la somiglianza con la persona ripresa nei fotogrammi della videosorveglianza, hanno approfondito gli accertamenti, trovando riscontri che hanno portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci.