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Amici dell’Omozzoli Parisetti, volontari tra sostegno agli anziani e arte

Elisa Pederzoli
Amici dell’Omozzoli Parisetti, volontari tra sostegno agli anziani e arte

Reggio Emilia: l’associazione nata nel 2013 organizza attività per gli ospiti della Rsa e punta a far conoscere storia e bellezza del palazzo

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Reggio Emilia Sono testimonianza di una storia antica e preziosa, depositari di un messaggio di solidarietà verso i più bisognosi che ha saputo attraversare i secoli e custodi di un patrimonio artistico che hanno tutta l’intenzione di proteggere, recuperare e far conoscere. Gli Amici dell’Omozzoli Parisetti sono un’associazione nata nel 2013 e presieduta da Ennio Ferrarini, che ha casa nel cuore del centro storico di Reggio Emilia, in un luogo simbolo come la casa di riposo di via Toschi 24: è agli anziani ospiti dell’omonima Rsa che sono rivolte le sue attenzioni, ma anche alla storia del palazzo che lo ospita e alla storia della importante famiglia reggiana che lo ha abitato per secoli. Qui, nel 1410, nacque l’ospedale di Santa Maria della Carità per volontà del notaio Matteo Omozzoli Parisetti che rinunciò a un pezzo della sua imponente proprietà per donarlo alla collettività sotto l’amministrazione dei suoi discendenti con il controllo dell’Ordine dei Notai di Reggio. Divenne un luogo destinato ai pellegrini, ai viaggiatori, ai poveri e agli infermi – come si legge nella pubblicazione “Arte e accoglienza-L’Hospitale dei pellegrini Omozzoli Parisetti” realizzata dalla Associazione dopo i restauri del 2019 –. Un’istituzione laica, a dispetto di un tempo in cui questi servizi erano offerti da istituzioni religiose. L’Ospedale ha attraversato oltre sei secoli, fino all’ultima discendente del casato, la contessa Faustina, per arrivare a noi sempre con quel ruolo che Matteo Omozzoli Parisetti aveva voluto: quello di aprire le porte ai più bisognosi, grazie alla generosità della sua famiglia e dei reggiani che nel tempo non hanno mai fatto mancare lasciti e donazioni all’ Istituto benefico.

Iniziative per gli anziani

Gli Amici dell’Omozzoli Parisetti sono ormai circa 300. L’associazione si preoccupa dei bisogni degli anziani che vivono nella struttura – che rientra nella rete “Asp Reggio Emilia Città delle Persone” – organizzando diverse iniziative in loro favore: dopo il recente concerto con la Corale Monte Cusna, l’ultima in ordine di tempo è la serie di lezioni di pet-therapy con la coniglietta Mirtilla. A breve partirà anche un altro bel progetto in collaborazione con Reggio Ricama. Nel corso dell’anno, l’associazione dà vita a diversi momenti conviviali a favore degli ospiti in occasione delle festività. A Natale tutti gli anziani sono destinatari di regali personalizzati, ma si sono organizzati anche eventi speciali come la giornata della manicure per le signore, corsi di musicoterapia, commedie dialettali, esibizioni di ballo e tanto altro. Durante l’emergenza Covid, grazie a una loro donazione venne realizzata la prima “Stanza degli abbracci” attivata in città, per consentire incontri “sicuri” tra ospiti e familiari, in un momento in cui la pandemia richiedeva di stare divisi. Negli anni sono state organizzate diverse edizioni della rassegna Musica Ospitale, con concerti di varia natura dedicati agli ospiti, agli operatori e ai soci che hanno trovato grande apprezzamento.

Il restauro del palazzo

Nel 2019, l’associazione ha supportato l’Asp, presieduta all’epoca da Raffaele Leoni, nel primo importante progetto di restauro della facciata di Palazzo Parisetti e della cappella dei Santi Pellegrino e Rocco. Un intervento finanziato da una donazione ad Asp delle defunte sorelle Suzzari che per oltre 30 anni furono ospiti dell’istituto, con contributi della Fondazione Manodori e col Bando facciate del Comune di Reggio Emilia. Ora, l’obiettivo è quello di arrivare al restauro funzionale interno dell’antico edificio nella direzione di realizzare camere doppie e singole, con servizi e alloggi dove promuovere il co-housing, creando anche spazi pubblici da destinare ad attività culturali e musicali aperte alla cittadinanza. Un sogno possibile grazie all’aggiornamento di un progetto di Asp già approvato dal Comune nel 2020, prima dell’arrivo del Covid. Gli Amici dell’Omozzoli Parisetti credono anche nelle potenzialità di questo luogo dal punto di vista culturale e artistico. Negli anni scorsi hanno promosso la conoscenza del Parisetti sul sito Fai-Luoghi del cuore con notevole successo. Periodicamente, promuovono l’apertura e la visita del piccolo Oratorio: un luogo prezioso da scoprire per le sei tele che ornano le pareti ai lati della navata che furono fatte dipingere nel 1699. Due sono attribuite a Francesco Viacavi, le altre quattro a Girolamo Parmeggiani. Ma è l’intero palazzo che ospita la Rsa a custodire memoria di un passato importate: nell’atrio è visibile un dipinto sul muro della Madonna con il bambino e i santi Pellegrino e Rocco, eseguito intorno alla metà del XVIII secolo dal parmense Paolo Ferrari. All’esterno, la porta più piccola che immette nell’attuale oratorio era un tempo l’ingresso dell’Ospizio laico di accoglienza fondato da Matteo Omozzoli Parisetti: lo testimoniano la lapide in marmo datata 1410 e il sovrastante affresco quattrocentesco che raffigura Santa Maria della Carità, riferito a Luca da Perugia. La cappella contiene anche il prezioso organo del 1678, ancora perfettamente funzionante dopo i restauri curati sempre dall’associazione che organizza nella stessa periodici concerti. © RIPRODUZIONE RISERVATA