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Seta, due autisti su tre vogliono cambiare lavoro

Mattia Amaduzzi
Seta, due autisti su tre vogliono cambiare lavoro

Reggio Emilia: lo dicono le risposte al questionario di Cisl, Uil e Ugl. Pochissimi sono soddisfatti del lavoro

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 Reggio Emilia Questa volta la pagella ai manager di Seta l’hanno voluta dare gli autisti di Reggio. E il voto non può che dispiacere ai dirigenti dell’azienda, visto che è gravemente insufficiente, poco sopra al 4. «In meno di 24 ore, il 58% degli autisti Seta (101 votanti su 175 in servizio) ha partecipato al questionario che abbiamo promosso per dare voce al cambiamento», spiegano i leader sindacali Gaetano Capozza (Fit Cisl), Carmine Bovienzo (Uil Trasporti) e Roberto Giampietri (Ugl Autoferro), le tre sigle che da un anno «guidano la resistenza contro un’azienda che investe 75 milioni di euro in nuovi autobus ma rifila ai lavoratori la miseria di 600mila euro per una manciata di buoni pasto». Dunque andiamo a vedere nel dettaglio gli esiti del questionario che non sono di certo positivi per l’azienda. Il 58% degli autisti, infatti, dichiara di voler abbandonare Seta: il 40% sta pensando di farlo e il 18% è già alla ricerca di un altro lavoro. A questi si somma l’insoddisfazione di un 25% che non può lasciare Seta, perché ha legami a Reggio Emilia. Solo il 17% ha confermato di amare l’impiego nell’azienda reggiana. In una scala di voto da 1 a 10, l’idea di consigliare ad un amico di venire a lavorare in Seta, proprio a Reggio, ottiene un desolante 3,6 di media. E infine, troviamo la domanda più importante: quanto sono soddisfatti gli autisti Seta del loro lavoro? Pochissimi, con un voto medio di 4,88, ampiamente sotto all’insufficienza. «Ha avuto successo il quesito sullo sfruttamento degli autisti nei turni spezzati e per andare a coprire i continui buchi di personale.

Il 93% vuole una programmazione settimanale che permetta di organizzare la vita privata. E in caso di necessità dell’azienda chiedono un preavviso di 48 ore, oltre al pagamento di una indennità, qualora Seta non rispetti questo limite», si legge nella nota sindacale. A Reggio si riscontra una pesante differenza di stipendio tra i veterani assunti prima del 2012 e i piloti più giovani, arrivati dopo. Il 97% degli autisti ritiene «opportuno lottare in tutti i modi possibili» per superare questa discriminazione, creando un unico contratto. In alternativa, il 94% chiede di «migliorare il contratto dei più giovani» e di applicare loro, dopo tre anni, lo stipendio e il trattamento decisamente più vantaggioso dei veterani. Capozza, Bovienzo e Giampietri non usano mezzi termini: «Seta è senza vergogna – si legge nella nota – dichiara di considerare un rischio per la produttività il miglioramento delle condizioni dei suoi autisti, un rischio per il bilancio light che va portato in dote alla società unica di Bologna. Infatti, fino ad oggi gli incontri sono stati una presa in giro: solo 24 ore fa Seta ha provato a far uscire dal tavolo centrale la discussione dell’assegnazione dei turni tanto cara ai lavoratori. Scherzano col fuoco, specialmente ora che perfino il contratto nazionale si è piantato». l © RIPRODUZIONE RISERVATA