Furto di ostie consacrate: il parroco chiude la chiesa
Quattro Castella: i ladri hanno portato via la teca dove erano contenute. Don Sergio: «Un mese fa il furto delle offerte»
Quattro Castella «La chiesa di Quattro Castella è stata di nuovo profanata con apertura del tabernacolo, asportazione di alcune particole e furto di alcune teche. La chiesa rimarrà aperta soltanto in occasione delle funzioni. Don Sergio chiede una preghiera di riparazione per la profanazione subìta e una preghiera per gli autori dell’atto sacrilego per la loro conversione». Questo il messaggio, corso sul web e sui cellulari, che ha lasciato basiti i parrocchiani: chiesa chiusa per furto. Il secondo in un mese. A raccontare l’accaduto è il parroco don Sergio Pellati. «La chiesa di Quattro Castella centro è sempre aperta, dal mattino alla sera. Venerdì scorso qualcuno ha forzato il tabernacolo e rubato una teca (color oro ma non è d’oro, gli oggetti preziosi sono tenuti in cassaforte) contenente ostie consacrate senza glutine (per i celiaci). Credo che i ladri volessero qualcosa di valore, non certo particole perché hanno cercato soldi forzando una vecchia cassetta inserita nel muro contenente solo due monetine in lire, dimenticate lì da anni».
C’è stato un precedente, che ha fatto adottare delle precauzioni. «Un mese fa sono state rubate una cassetta con le offerte e una piastrina per appoggiare i lumini. Perciò non abbiamo più lasciato nulla – prosegue don Sergio – In alcuni punti c’è un sistema di allarme ma è a protezione delle opere d’arte». Colpisce il fatto che non sia stata presa di mira una chiesa di frazione, notoriamente sguarnite, bensì il luogo di culto principale del paese. «Sant’Antonino Martire è situata in fondo all’abitato, sotto al castello del Bianello e vicino a un asilo nido. Un luogo frequentato, ma con il buio è facile passare inosservati».
Da qui la decisione di chiudere la chiesa. «Ad oggi non ho altra soluzione. È una tristezza, una triste mancanza di rispetto e inciviltà. Credo che i responsabili siano poveri in tutti i sensi. Purtroppo è così». Chiesa aperta dunque solo per le funzioni (il che significa «due volte la sera in settimana e la domenica mattina»), «in attesa di trovare un modo per tornare ad aprire con una maggior sicurezza». Alla domanda se ritiene che i responsabili possano ravvedersi, visto l’invito, don Sergio conclude: «Questo la Chiesa l’ha sempre fatto; è una mia iniziativa, dopo aver parlato con il Vescovo. Ripeto: data la modalità non credo che lo scopo fosse sacrilego. Eppure per i credenti il furto delle ostie ha il sapore della profanazione e la preghiera ha un grande valore».
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