Lacrime, musica e palloncini per l’addio ad Alice morta a 14 anni
Reggio Emilia, chiesa di Rivalta gremita per il funerale celebrato dallo zio don Roberto: «Ho chiesto ogni giorno di fare cambio tra la mia vita e la sua ma purtroppo non è stato così»
Reggio Emilia Il volto, limpido e sorridente di Alice, è sorretto da un cavalletto sui gradini dell’altare. La chiesa di Rivalta è gremita, tanto è vero che all’esterno sono state messe sedie e altoparlanti sul sagrato, per consentire a tutti di partecipare a un momento di dolore collettivo. Accanto alla bara di Alice Vasirani ci sono loro, gli amici degli scout con cui ha condiviso un pezzo della sua breve vita, terminata troppo presto, a 14 anni. Gli amici della scuola e della parrocchia non pensavano di dover, così giovani, fare i conti con la morte di un’amica speciale; hanno portato fiori, dediche e fotografie, travolti dall’emozione e con le lacrime contenute a fatica. I palloncini in fondo alla chiesa, però, fanno capire il tono che la famiglia ha voluto dare a questo momento di dolore, basato sulla compostezza e sul tentativo di ricordare i momenti belli vissuti da Alice e con Alice.
Nonostante l’assurdità e la tragicità del momento mamma Chiara, papà Davide, il fratello Luca, la sorella Giulia e tutti gli altri familiari hanno voluto ringraziare lo staff dei medici che ha preso in carico “Ali”, com’era conosciuta da tutti, sin dal primo momento, curandola e assistendola. «Non avremmo potuto fare di più, è stato fatto tutto il possibile» ha detto il papà a proposito del tumore che non le ha lasciato scampo. La lunga messa è stata celebrata da don Roberto Bertoldi, parroco di Sant’Anselmo e zio della stessa Alice. Proprio il parroco, durante un’omelia che più che un commento del Vangelo è diventata un ricordo di tanti attimi vissuti insieme con l’amata nipote, ha sottolineato commosso: «Ho chiesto ogni giorno di fare cambio tra la mia vita e la sua ma purtroppo non è stato così – ha detto con la voce rotta dal pianto –. Alice è stata lucida sino alla fine e si è spenta nella sua cameretta il giorno dopo il compleanno della mamma. Non si è mai lamentata della sua malattia, nell’ultimo periodo qualche parolaccia da parte sua è volata ed eravamo contenti perché capivamo che era umana. Ha affrontato il peggioramento della malattia con grande dignità».
Difficile, per un prete, far capire ai presenti il mistero della fede a fronte della morte di una giovane ragazza, piena di sogni e di vita («Era contentissima di essere stata presa al Bus», ha precisato, tanto è vero che sino a che ha potuto ha frequentato le lezioni in carrozzina), a maggior ragione se sei toccato in prima persona. Don Bertoldi ha raccomandato “Ali” al Signore, per un volo “Rivalta-Raynair” simboleggiato anche dai palloncini che si sono alzati in cielo alla fine della liturgia. Anche la mamma ha ricordato il coraggio e la forza della figlia, mentre amici e amiche hanno condiviso i momenti felici trascorsi insieme elencando alcune passioni di Alice, tra giochi di società, erbazzone e pasticcini. Tra questi anche i ragazzi del Gruppo Scout Rivalta 1, a cui sono state dedicate le offerte del funerale e che venerdì sera si sono ritrovati in parrocchia con una veglia di preghiera, lettura e i caratteristici sacchi a pelo («Alice ha insegnato a piegarli ai più piccoli una miriade di volte», hanno ricordato gli educatori) per stare vicino all’amica. Gli stessi ragazzi hanno poi intonato, dopo un paio di slogan, “Ridere” dei Pinguini Tattici Nucleari, mentre il feretro usciva dalla chiesa in direzione cimitero accompagnato da un lungo applauso per Ali, ora un piccolo angelo, e di incoraggiamento per la famiglia. l © RIPRODUZIONE RISERVATA