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Il sogno degli Amici dell’Omozzoli Parisetti: una mostra con i quadri della maestosa collezione del 1700

Elisa Pederzoli
Il sogno degli Amici dell’Omozzoli Parisetti: una mostra con i quadri della maestosa collezione del 1700

Reggio Emilia: ricerche storiche hanno documentato la presenza di 156 opere da Guercino, Sirani, Parmigianino

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Reggio Emilia Dentro al grande palazzo di via Toschi, che oggi giace in condizioni di abbandono accanto alla Rsa – un tempo con l’Ospedale della carità unica proprietà della famiglia Omozzoli Parisetti – era ospitata una delle più importanti collezioni di pittura del Nord Italia. Si trattava di quella di Paolo Parisetti, discendente del notaio Matteo, a cui dobbiamo la nascita dell’ospedale stesso. Come racconta la bellissima opera “L’Ospedale dei Parisetti” edita nel 1992 dalla storica reggiana Laura Artioli, socia fondatrice dell’associazione, si parla di 156 opere di grandi maestri. Le ricerche storiche hanno portato alla scoperta di uno schema dei Parisetti, datato 1782, che riproduce in un disegno come doveva essere l’imponente sala su via Toschi che le ospitava e quali erano i quadri e le loro collocazioni. Quell’elenco ha acceso da sempre il sogno dell’associazione Amici Omozzoli Parisetti di rimettere insieme almeno una parte di quella grande collezione privata reggiana per organizzare una prestigiosa mostra nella nostra città. Memoria e culturale nel centro storico di Reggio Emilia.

Secondo Massimo Pirondini – come riportato nella pubblicazione Arte e Accoglienza – si tratta di opere di artisti attivi a Reggio e in Emilia nella prima metà del XVII secolo. Cinque tele sono attribuite al Guercino, cinque a Lorenzo Lolli, due a un tale Lorenzo bolognese, tre al cavalier Pietro Lucca, due a Giovanni Andrea Sirani, altre due a Luca Ferrari, e poi opere di Annibale Carracci, Carlo Bononi, Guido Reni, Alessandro Tiarini, Giovan Battista Bolognini, Elisabetta Sirani e Paolo Emilio Besenzi. Si parla anche di opere di Lorenzo Franchi, Camillo Procaccini e di un Parmigianino. La collezione sarebbe rimasta intatta per tutto l’Ottocento, fino a quando non passò a Parma nelle mani di Maria Calvi Tornielli Parisetti e venne in parte venduta e in parte dispersa. Alcuni grandi dipinti, come Susanna e i vecchioni di Guercino, finirono alla Galleria Nazionale di Parma, dove ancora oggi restano.  © RIPRODUZIONE RISERVATA