Venturini Baldini diventa “B Corp”: la Tenuta di Roncolo ottiene la certificazione di sostenibilità
Entra in un network internazionale di aziende che soddisfano elevati standard di sostenibilità, responsabilità e trasparenza
Quattro Castella Venturini Baldini (Tenuta di Roncolo), storica realtà vitivinicola emiliana con sede a Quattro Castella, ha ottenuto la certificazione B Corp (Benefit Corporation), entrando in un network internazionale di aziende che soddisfano elevati standard di sostenibilità, responsabilità e trasparenza. La certificazione viene rilasciata da B Lab, organizzazione no-profit che valuta il profilo di sostenibilità attraverso il B Impact Assessment (Bia). Questo strumento analizza la performance aziendale in cinque macroaree: governance, comunità, persone, ambiente e clienti. «Sono molto orgogliosa del risultato ottenuto», dice Julia Prestia, titolare della tenuta. «È il coronamento di un progetto di sviluppo rispettoso del territorio, che portiamo avanti da anni a Roncolo. Il percorso è stato complesso perché gli standard sono elevati e rigorosi. Ci ha permesso di individuare nuove aree di miglioramento su cui continueremo a lavorare». Dal 2015 di proprietà della famiglia Prestia, la Tenuta di Roncolo è al centro di un progetto di valorizzazione del territorio che unisce vino, aceto, olio e ospitalità. Negli ultimi anni, ha rilanciato il Lambrusco d’eccellenza biologico, il marchio Acetaia di Canossa per la produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop, e la coltivazione di olio extravergine d’oliva da ulivi centenari. Inoltre, ha aperto il Wine & Balsamic Relais nelle dimore storiche della tenuta, riconosciuto dal 2024 dalla rete Small Luxury Hotels of the World. Dal 1994 certificata biologica, nel 2023 la Società Agricola Venturini Baldini è diventata Società Benefit, integrando profitto e sostenibilità. L’azienda preserva la biodiversità, evitando diserbanti chimici e riducendo i solfiti nei vini. Il 90% dei fornitori è locale per limitare le emissioni. Tra 2023 e 2025, investe in fotovoltaico e risparmio idrico, riducendo rispettivamente i consumi energetici del 18% e idrici del 14%. Solo il 25% della superficie della tenuta è destinato alla viticoltura, mentre il resto comprende pascoli, boschi, laghi e aree non coltivate. Nel 2025, amplierà l’uliveto Montelocco con due ettari di una cultivar autoctona. © RIPRODUZIONE RISERVATA