«Costretto a smembrare la rotonda che mi è costata 30mila euro»
Dopo anni di cura e investimenti, il Comune revoca l'affidamento della rotonda del Buco del Signore. La famiglia Sassi costretta a smantellare fontana e arredi: “Un colpo improvviso, bastava più dialogo”
Reggio Emilia «Abbiamo speso 30mila euro per quella rotatoria, era l’hobby prediletto di mio padre. Siamo stati costretti a smembrarla dopo una Pec arrivata all’improvviso, prima di Natale. È stato un grandissimo dispiacere». Dopo la rotatoria fra via Martiri della Bettola e via Pascal, di cui, per oltre 15 anni, si è preso cura l’assicuratore di Rivalta Stefano Furlotti, spunta un nuovo caso di una rotonda di cui il Comune ha tolto l’affidamento. Si tratta della rotonda del Buco del Signore, tra via Martiri di Cervarolo e via Piacentini. La rotonda veniva gestita da Roberto Sassi, della ditta di perforazioni. Sassi l’aveva abbellita arredandola con una fontana e manufatti che la rendevano un vero e proprio gioiello incastonato nella viabilità. «È arrivata una Pec a brutto grugno sotto Natale di liberarla in un mese neanche – afferma Paolo Sassi, figlio di Roberto –. Ci hanno detto che avremmo dovuto smontare tutto, lasciando soltanto il prato e gli alberi. E così è stato. Dopo il secondo rinnovo, infatti, abbiamo appreso che non si poteva più fare nulla se non smontare il lavoro di anni di cura e dedizione. E poi eventualmente partecipare al bando per riprenderla».
«Nel corso degli anni avevamo montato una fontanella, con la ghiaia intorno, oltre all’impianto di irrigazione – aggiunge Sassi –. Anche smontarla non è stato semplice: sono stati necessari due giorni. E abbiamo dovuto buttare anche cose nuove. In tutto, abbiamo speso oltre 30mila euro per realizzare questa rotatoria. Il primo affidamento è durato dieci anni, cinque il secondo. Non sapevamo che non avremmo potuto più continuare, successivamente». Un manufatto è stato montato a fine novembre, per una spesa sostanziosa. «Per noi era anche una fonte di visibilità, avevamo fatto inserire una “S”, simbolo di Sassi – aggiunge Paolo –. Dal Comune non è arrivato nessun altro cenno, oltre alla Pec. Non siamo stati contattati o informati su un altro bando. Bastavano due righe scritte diversamente, oppure lasciarla così. Ci siamo rimasti male quando è arrivata la Pec». Sulla stessa rotatoria sono apparse anche scritte contro il Comune: “Complimenti Comune vergogna” e “Siete dei falliti della società”, probabilmente ricollegabili al diverso impatto visivo della rotatoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA