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Via Roma Zero: «Non abbiamo le potenzialità, rinunciamo a Fotografia Europea»

Luciano Salsi
Via Roma Zero: «Non abbiamo le potenzialità, rinunciamo a Fotografia Europea»

Reggio Emilia: l’associazione fa un passo indietro per l’adesione al Circuito Off

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 Reggio Emilia L’associazione Via Roma Zero non parteciperà quest’anno al Circuito Off di Fotografia Europea. «Ci basiamo sul puro volontariato – riferisce la portavoce Elisabetta Spadaccini – e non abbiamo la forza di organizzare una esposizione di un livello paragonabile a quello degli anni scorsi. Tanto meno disponiamo di denaro. Preferiamo rinunciare, piuttosto che improvvisare qualcosa di poco dignitoso».

È una difficoltà estesa ai cittadini che in altri quartieri potrebbero dare un contributo alla mostra. Lo prova il fatto che il termine per le iscrizioni al Circuito Off sia stato prorogato dal 28 febbraio al 12 marzo. «Purtroppo – spiega Elisabetta Spadaccini – quest'anno il calendario coincide con un lunghissimo ponte, durante il quale la città è destinata a svuotarsi».

L'inaugurazione, infatti, è prevista per il 24 aprile, quattro giorni dopo la Pasqua. Verranno poi il 25, festa della Liberazione, e il Primo Maggio, festa dei lavoratori. La chiusura è fissata per l’8 Giugno, ma il periodo iniziale sarà il più critico. Quella del 2025 è la ventesima edizione di Fotografia Europea. Quindi la Fondazione Palazzo Magnani, che la organizza insieme al Comune, ha scelto per questa occasione il tema generale “Avere vent'anni”. Ad esso si devono ispirare anche i partecipanti al Circuito Off aperto a fotografi professionisti, emergenti e appassionati, che potranno presentare le loro opere non solo in gallerie, negozi, ristoranti, bar, alberghi, studi professionali e laboratori artigiani, ma anche nelle abitazioni private. È proprio questa la peculiarità di Via Roma Zero fin dalla sua prima partecipazione al Festival, nel 2015.

«La nostra associazione – sottolinea Elisabetta Spadaccini – si è caratterizzata dall’inizio per la disponibilità dei volontari ad aprire le proprie case ai visitatori, ospitando l’esposizione in androni e cortili di via Roma e delle strade laterali. Inoltre abbiamo dato spazio ai collagisti. In questo modo pensiamo di avere contribuito a dare lustro alla manifestazione».

L’anno scorso Via Roma Zero portò a Reggio Emilia niente meno che una delle provocazioni di Oliviero Toscani, il celebre fotografo morto lo scorso gennaio. Si tratta della mostra “Cacas, non è tutto oro quel che luccica”, formata da diciotto gigantografie di escrementi animali e umani, che era stata allestita per la prima volta a Milano pochi mesi prima. Le foto erano rimaste visibili in via Roma in diversi spazi privati nei primi due fine settimana, il 27 e 28 aprile ed il 4 e 5 maggio. Della stessa collezione fanno parte le tre immagini di formato minore conservate poi nel bioristorante La Ghirba, nella Gabella di Santa Croce.

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