Ceramiche, rivoluzione Italcer: elimina l’anidride carbonica dalla produzione
Rubiera: via libera dall’Unione Europea per un impianto pilota innovativo. L'azienda ha investito 2 milioni di euro in ricerca
Rubiera Il Gruppo Italcer di Rubiera ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea per la realizzazione di un impianto innovativo che rivoluzionerà il settore della ceramica, eliminando la CO2 dal processo produttivo. Il progetto, che ha superato con 69 punti la soglia di ammissione del programma “Life Subprogramme Climate Action”, trasformerà gli inquinanti di scarto in materie prime riutilizzabili in diversi settori industriali, dalla farmaceutica alla cosmetica. «Si tratta di una svolta storica per l’industria ceramica: non solo le emissioni di CO2 verranno abbattute, ma gli agenti inquinanti saranno convertiti in materiali di valore come carbonato di calcio precipitato, nitrato di calcio e solfati, creando così un processo circolare a impatto zero», spiegano dall’azienda. L’impianto pilota verrà realizzato a Sassuolo non appena verrà deliberato il finanziamento europeo di circa 6 milioni di euro. I numeri sono significativi: 5.500 tonnellate di CO2 verranno completamente azzerate, eliminando le emissioni attualmente prodotte; ulteriori 3.700 tonnellate di CO2 verranno risparmiate grazie alla riconversione degli scarti in materie prime, per un impatto ambientale ancora più rilevante. Secondo Italcer, questa tecnologia brevettata potrà essere adottata in diversi settori industriali, come alimentare, farmaceutico e automotive, offrendo un’alternativa concreta ai combustibili fossili e rendendo il sistema facilmente scalabile. «Siamo entusiasti di annunciare questa importante innovazione» ha detto Graziano Verdi, Ceo di Italcer. «Questo riconoscimento sottolinea il nostro impegno per una sostenibilità concreta. La nostra strategia punta a una decarbonizzazione realistica dei processi produttivi e al riutilizzo delle materie di scarto per altri usi industriali». L’impianto Italcer si distingue per un bassissimo consumo energetico grazie a un processo che sfrutta reazioni esotermiche spontanee, migliorando così l’efficienza complessiva. L’azienda ha investito 2 milioni di euro in ricerca e sviluppo per ottenere il brevetto per l’invenzione industriale, integrando tecnologie di Industria 4.0 per un controllo automatizzato della produzione e dell’impatto ambientale.
Ma il progetto non si ferma qui: nei prossimi cinque anni, Italcer prevede di investire 50 milioni di euro per portare questa tecnologia su scala industriale, generando 80 milioni di ricavi aggiuntivi grazie alla vendita delle materie prime secondarie e ai risparmi sulle tasse sulla CO2. L’impegno di Italcer nella decarbonizzazione non si limita a questo progetto. Nel 2024, l’azienda ha lanciato in Spagna il primo forno 100% elettrico, riducendo di 1.500 tonnellate le emissioni di CO2 all’anno. Nello stesso anno, è stata premiata al Sustainability Award, classificandosi prima tra le aziende italiane per il suo impegno ambientale. L’azienda, che punta a chiudere il 2025 con un fatturato di circa 380 milioni di euro, prosegue nella sua missione di innovazione e sostenibilità grazie anche al supporto del prof. Isidoro Giorgio Lesci, esperto di sviluppo tecnologico per la riduzione delle emissioni. Con questa nuova tecnologia, Italcer non solo trasforma il modo di produrre ceramica, ma offre una soluzione scalabile e applicabile a più settori, accelerando la transizione verso un’industria più sostenibile e circolare. l © RIPRODUZIONE RISERVATA