Reggio Emilia, scontri social fra tifosi e maranza: ora si rischia la resa dei conti
Accuse reciproche via Facebook e Tik Tok e si grida apertamente alla vendetta
Reggio Emilia Un’escalation di tensioni, per quella che sta assumendo i contorni di una resa dei conti. A una settimana da Reggiana-Carrarese e dagli incidenti post partita avvenuti ai Petali, che per l’ennesima volta hanno visto contrapposti maranza e tifosi granata, continuano ad alzarsi i toni dello scontro: ripetuti campanelli d’allarme che si susseguono da una settimana in un clima incandescente, soprattutto in vista delle prossime gare che la Reggiana dovrà giocare al Tricolore, quando gruppi di tifosi e baby gang di cosiddetti “maranza” potrebbero trovarsi nuovamente gli uni contro gli altri, come avvenuto in passato, dando vita fra reciproche accuse a incidenti e tafferugli e creando un serio problema di ordine pubblico. Da giorni sui social compaiono post in cui si grida apertamente alla vendetta, mettendo nel mirino i tifosi granata.
A pubblicarli sono per lo più ragazzini di seconda generazione, componenti di baby gang e protagonisti dell’ennesimo (e si spera ultimo) sabato di follia ai Petali: «Ci avete fatto passare l’inferno, mi avete preso a calci, fottuto una scarpa e tirato frustate, avete menato anziani, famiglie, ragazze e bambini senza neanche vergognarvi. Ora passerete anche voi l’inferno come ce lo avete fatto passare a noi», si legge in uno di questi commenti. Ad alzare il tiro c’è ora anche una lunga lettera aperta del Gruppo Vandelli, pubblicata ieri su Facebook e che riportiamo integralmente qui a fianco, nella quale i tifosi granata attaccano le baby gang e se la prendono persino con il questore, Giuseppe Maggese, che in un’intervista alla Gazzetta aveva annunciato il pugno duro, invitando ad abbassare i toni: «Certi comportamenti, francamente inaccettabili, non saranno più tollerati», le parole di Maggese. Un appello alla responsabilità che non è piaciuto ai tifosi, che nella lettera aperta ci vanno giù in maniera dura, prendendosela fra l’altro anche con la stampa, per poi passare a quella che suona quasi come un guanto di sfida: «A questi balordi non permetteremo più di continuare ad agire in questo modo, non per logiche territoriali, ma per amore di Reggio». Un ultimatum che arriva proprio mentre in città spuntano inquietanti volantini, a firma di un gruppo che si definisce “White Boys Reggio”. E che, fra echi da estrema destra, invita i reggiani ad unirsi alla loro causa per dire basta a «maranza e baby gang»: «Vogliamo lanciare un messaggio forte e chiaro contro questi “nuovi italiani”, che da troppo tempo credono di poter fare ciò che vogliono nella nostra città», la missione del gruppo.
Anche in questo caso il modo per far “proseliti” è la rete. Ma non si disdegnano i tradizionali adesivi, come quello in cui ci si augura ci siano “10, 100, 100 Ramy”, in riferimento al ragazzo di 19 anni morto a Milano dopo un inseguimento con i carabinieri. Le schermaglie social, in ogni caso, sono tenute sotto osservazione da Digos e Questura, che sugli ultimi incidenti hanno avviato un’indagine approfondita, con lo scopo di evitare altri episodi del genere in futuro. Di certo non ci saranno nelle prossime due partite, visto che i granata saranno impegnati domani e venerdì in Calabria, a Catanzaro e poi a Cosenza, per giocare a Reggio il 16 e il 29 marzo, contro Sampdoria e Sassuolo: due match impegnativi dal punto di vista dell’ordine pubblico, per il gemellaggio fra granata e Genoa e per la nota rivalità con i neroverdi per la questione stadio, con il rischio che venga gettata ulteriore benzina sul fuoco di una situazione diventata di per sé già esplosiva. l © RIPRODUZIONE RISERVATA