Incendio Inalca: arriva il kit per la raccolta fai-da-te dell’amianto sui balconi e davanzali
E’ partita la bonifica in tre fasi nel Parco della Resistenza. Intanto l’Ausl ha consegnato ad alcuni cittadini un kit per ripulire le loro abitazioni
Reggio Emilia Dal giorno dell’incendio fino alla mattina del 14 febbraio i tecnici di Arpa e Ausl avevano raccolto soltanto residui di materia carbonizzata. Dal 14 febbraio, poi, sono stati rinvenuti anche pezzi di cemento amianto, frammenti compatti e perlopiù racchiusi in un perimetro che da via Falcone e via Borsellino arriva al parco della Resistenza.
Una settantina, le segnalazioni che dal 14 febbraio sono arrivate alla Centrale operativa allestita per la gestione di questa emergenza. «Una decina di queste segnalazioni – spiega Antonia Nini direttrice del Dipartimento di Igiene pubblica dell’Ausl – riguarda piccoli frammenti d’amianto rinvenuti sui balconi e sui davanzali delle case. A queste persone abbiamo proposto la microraccolta, il metodo più veloce e sicuro per smaltire residui compatti di amianto. E cinque di loro hanno dato la disponibilità a questa raccolta. A loro abbiamo fornito il kit necessario per le operazioni».
Il kit si compone di una tuta usa e getta, calzari, mascherina Ffp3 e guanti, oltre ai sacchetti dove introdurre i resti di amianto. Sacchetti che una volta chiusi vanno etichettati e restituiti a Ausl e Arpae. Invero, la microraccolta dell’amianto è una novità ma soltanto per il Comune capoluogo. La Regione Emilia-Romagna l’ha adottata da tempo e nella nostra provincia è già una realtà per i comuni serviti da Sabar per la gestione dei rifiuti: Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e Reggiolo. Ora si parte anche su Reggio, sia pure sull’onda dell’emergenza che si è abbattuta sulla città con l’incendio.
Intanto, oggi cominceranno le operazioni di bonifica di quell’area, secondo una metodologia in tre fasi. La prima fase di questa bonifica è quella della aspirazione attraverso macchine potentissime dotate di filtro assoluto, ovvero capace di raccogliere anche le particelle più piccole. Qualora questa aspirazione non abbia raccolto tutto quello che era al suolo, magari per colpa di erba troppo alta, allora si procederà allo sfalcio dell’erba e soltanto in ultima istanza si potrà arrivare a decorticare il terreno. «Ieri poi si sono concluse le operazioni di incapsulamento dell’amianto all’interno dello stabilimento di Inalca» dice Antonia Nini che sta seguendo le problematiche ambientali nate dal rogo di Inalca assieme a William Montorsi, referente del Dipartimento per tutte le tematiche legate all’amianto. © RIPRODUZIONE RISERVATA