«Più di mille fascicoli per magistrato: i carichi di Reggio tra i più alti d’Italia»
Il procuratore Paci alla cerimonia di consegna di 50 computer dalla Regione
Reggio Emilia La Regione ha donato alla Procura 15 computer da tavolo, 15 computer portatili e 20 schermi da 22 pollici: lo ha fatto in tempi rapidissimi, pochi giorni dopo la richiesta avanzata dal capo della Procura, Gaetano Calogero Paci.
L’iniziativa, culminata con la consegna ieri, venerdì 7 marzo, si inserisce nel “Patto regionale per una giustizia più efficiente, efficace, integrata e digitale”, sottoscritto da Regione e Ministero della giustizia e altri partner istituzionali e il materiale donato non viene più utilizzato dalla Regione - rappresentata dall’assessora alla legalità Elena Mazzoni, dal direttore generale all’innovazione Francesco Raphael Frieri, da Stefania Papili e Luca Catti - per via di mutate esigenze ma è perfettamente funzionante e si rivelerà molto utile per la Procura.
«Quello di oggi non è un travaso ma qualcosa di molto più importante e profondo – afferma il procuratore Paci –. L’efficienza della giustizia è un elemento fondamentale di coesione sociale e di attuazione della democrazia». Il procuratore evidenzia come più volte abbia insistito per ricevere forniture più all’avanguardia: «Le più recenti sono forniture ministeriali di hardware del 2011, alcune del 2015 e, dopo ulteriori insistenze, ne sono arrivate alcune del 2022. Il personale e la tecnologia sono fondamentali, altrimenti noi continueremo a parlare della fantomatica separazione dalle carriere e dimentichiamo le gambe per fare funzionare la giustizia. Questo territorio riunisce fenomeni criminali radicati e per combatterli serve personale: quando il ministro Piantedosi ha fatto tappa a Reggio Emilia e ho illustrato la nostra realtà, il ministro ha dichiarato di avere contezza della situazione sottodimensionata. Se si saprà stare al passo, il beneficio sarà dei cittadini».
L’assessora Mazzoni indica la rapidità dell’intervento e manifesta l’intento di «sostenere ogni iniziativa per rendere il sistema giudiziario più accessibile, moderno ed efficiente. La digitalizzazione nei processi è una sfida cruciale, non solo per migliorare i tempi e le modalità operative ma anche per garantire più trasparenza e vicinanza ai cittadini».
Il capo della Procura, Paci, torna, poi sull’elevatissima mole di lavoro degli uffici giudiziari. «Da circa 5mila fascicoli nell’ufficio del giudice di pace, siamo arrivati a 600 – spiega. Si è trattato di uno sforzo enorme che i miei collaboratori sia amministrativi sia di polizia giudiziaria hanno fatto. Ho creato un’articolazione autonoma per gestire con più velocità questi procedimenti. Il problema era che quando questi fascicoli arrivavano a giudizio erano già prescritti: era un sistema che girava a vuoto. Sicuramente la situazione potrà migliorare con l’arrivo del decimo magistrato i primi di aprile, che potrà riequilibrare i carichi di Reggio Emilia, tra i più alti d’Italia. Abbiamo mille e un fascicolo a testa per magistrato. Un flusso cui non ha corrisposto l’adeguamento del personale. Non dovrebbe essere oltre 500/600 per magistrato per lavorare in modo efficiente. Da tempo appena arrivato avevo chiesto l’istituzione del posto di procuratore aggiunto e un allargamento dell’organico ad altre due unità per portarlo a 12 sostituti più il procuratore».
Sul fronte del personale amministrativo, «abbiamo 38 unità, ma in servizio ce ne sono 23 e di questi una buona parte e non sono a tempo pieno. A regime servirebbero 45 unità effettive, anche in questo caso ho chiesto un allargamento».
«Servirebbe la realizzazione di una nuova palazzina: abbiamo ottenuto la disponibilità di un terreno di fronte dove doveva sorgere un altro stabile mai sorto. Con la presidente del tribunale Cristina Beretti abbiamo presentato al ministero un progetto per la realizzazione di un nuovo edificio per disporre di spazi che oggi invece ci dobbiamo contendere», conclude Paci. l