Gazzetta di Reggio

Reggio

«Multata mentre facevo la chemio per l’auto parcheggiata sul marciapiede»

Serena Arbizzi
«Multata mentre facevo la chemio per l’auto parcheggiata sul marciapiede»

Una paziente in cura al Core: «Cosa succederà con il Mire?»

2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Ha raggiunto il Core per sottoporsi a una seduta di chemioterapia. Non trovando parcheggio è stata costretta a perlustrare la zona 20 minuti, alla ricerca di un posto in cui lasciare l’auto durante le cure. Tuttavia, non trovandolo, ha posizionato la macchina sul marciapiede vicino al Core. Al ritorno dalla chemioterapia ha trovato l’amara sorpresa: la multa di 60,9 euro.

L’episodio è avvenuto venerdì mattina e protagonista suo malgrado è Veronica Prampolini.

«Sono io la persona che ha parcheggiato male al Core Centro Oncoematologico Reggio Emilia», scrive Veronica, allegando la foto della sua auto parcheggiata sul marciapiede (in alto).

«Dopo venti minuti di ricerca per trovare un parcheggio, girando in tondo più e più volte, ho scelto tra la chemio e la multa – aggiunge –. Così ho avuto sia l’una che l’altra, nel giusto ordine. Non sono certo qui a prendermela con il vigile, ma vorrei capire quando il Mire (Maternità Infanzia Reggio Emilia) sarà ultimato se si prevede un servizio elicottero per calarci dall’alto».

Veronica riconosce di non aver parcheggiato in modo corretto la propria auto e se ne assume la responsabilità, ma al tempo stesso con la sua vicenda pone in evidenza un problema che occorre affrontare con la giusta sensibilità in vista del Mire, per garantire che chi si sottopone a cure quali la chemioterapia possa essere tutelato, all’interno dell’ospedale ma anche tramite le infrastrutture alle quali fa riferimento.

«I pazienti che frequentano il Core sono tanti – aggiunge Veronica –. Capisco non si possano riservare parcheggi, ma mancano posti auto per tutti. Dipendenti e pazienti e il Mire presto avrà le stesse esigenze. Sono stata multata per una somma di 60,90 euro – rimarca la paziente –. Per carità, la responsabilità è mia al cento per cento. Ho scelto io di prenderla, ma non potevo davvero fare altrimenti, non avrei avuto la forza dopo la chemioterapia di camminare tanto. Vorrei solo capire se questo problema qualcuno lo sta prendendo in esame e come si pensa di fare quando il Mire sarà funzionante».